Si
può affermare il Declino dell' Occidente per il motivo che le
masse del Sud America, dell' Asia, dell' Africa stanno sostituendo negli Stati
Uniti e in Europa le popolazioni di razza bianca, sempre meno prolifiche?
Oppure questa tesi si dimentica delle strutture in cui ogni razza è inevitabilmente
inscritta, e che la struttura oggi sempre più dominante è il frutto più maturo
dell' Occidente , dunque ben lontano dal declino , e si chiama «Tecnica»?
La parola Colonizzazione indica
infatti non un semplice flusso demografico, ma la volontà di trapiantare
in altre regioni i propri progetti sul modo di organizzare l' esistenza. Ad
esempio, il progetto Cristiano, Capitalistico, Comunista, Democratico, Islamico,
che si sono scontrati e si scontrano (oltre che tra di loro) con i progetti in
cui la colonizzazione si imbatte, prevalendo su di essi. E a prima vista si può
ritenere che, più o meno intenzionalmente, l' immigrazione in Europa sia
soprattutto un processo di colonizzazione islamica del nostro continente e in
misura minore degli Stati Uniti.
Ma
questo è solo l' aspetto esterno del fenomeno , peraltro già in grado
di determinare, nelle popolazioni di razza bianca, gravi problemi e conflitti.
C' è dell' altro. Quei progetti sono le strutture in cui gli individui e i
popoli vivono e con cui trasformano il mondo. Chi non rimane al loro interno è
un grande pioniere che apre un nuovo percorso storico, evoca cioè una struttura
nuova. Oggi il mondo è avviato verso una struttura di cui tutte le altre hanno
bisogno , anche per combattersi tra loro e prevalere le une sulle altre.
Si tratta dell' «Apparato Scientifico-Tecnologico»,
che costituisce l' autentica forma di globalizzazione (ed è essenzialmente
diverso dal Capitalismo). Ne riconoscono l' importanza anche coloro che
sembrano più lontani da esso, come risulta anche da recenti dichiarazioni di
esponenti del mondo cristiano e islamico. Ciò avviene perché continua a prevalere
la convinzione che la «Tecnica», di per se stessa, sia neutrale e divenga «Buona» quando sia usata bene, «Cattiva» quando sia usata male. Eppure essa è un progetto
non neutrale: la crescita indefinita della propria «Potenza». I progetti, o
strutture, di cui stiamo parlando, si servono della «Tecnica», ma ne sono anche
il limite, perché le impediscono di produrre tutto ciò che è in contrasto con i
loro contenuti (economici, religiosi, politici, eccetera).
La costruzione di nuove forme dell' esser uomo , alla quale
appartiene ad esempio la cosiddetta «Ingegneria genetica» , è condannata sia
dal Cristianesimo sia dall' Islam. Possibilità gigantesche sono frenate e
spente in quanto appaiono moralmente riprovevoli. Il che accade anche quando
sono giudicate economicamente e politicamente svantaggiose. Rimane però
indubbio che una «Tecnica» non limitata in questo modo finisca col prevalere su
una «Tecnica» che invece sia così limitata, cioè al servizio di quei progetti.
La forma più «Potente» di «Tecnica»
è allora quella che si libera da ogni limite. E noi sappiamo quale sia il
limite più massiccio all' agire umano a cui l' uomo abbia pensato lungo la
propria storia: è Dio e le sue leggi. La «Tecnica» più «Potente» è dunque
quella che, oltre che degli altri limiti, si libera da Dio e dalle sue leggi.
Ormai, anche l' anima religiosa (soprattutto quella monoteista) è costretta a
combattere i propri avversari con la «Tecnica». E se, come in effetti sta
avvenendo, essi si allontanano sempre più da Dio, e possono quindi avvalersi di
una «Tecnica» sempre più libera dai vincoli del divino, e quindi sempre più «Potente»,
allora l' anima religiosa si trova di fronte a questo dilemma: o rinuncia alla «Potenza»
prometeica che si libera di Dio , ma in questo modo si arrende e si sottomette
alle potenze del «Male» , oppure non intende arrendersi, e in attesa che la «Fede»
che muove le montagne faccia ritorno, è costretto a combattere le montagne dei
nemici servendosi della «Tecnica Potente», e sempre più «Potente», ossia di
quella che scioglie via via tutti i vincoli imposti dal divino.
L' Occidente è il viandante che
sta sempre più allontanandosi dal divino. Lo ripete il pontefice, la Chiesa
cattolica, i rappresentanti dell' Islam. Questo sarebbe certamente il declino
degli Stati Uniti e dell' Europa, in quanto Nazioni guidate dalla razza bianca.
Ma non sarebbe il declino dell' «Apparato
Scientifico-Tecnologico» che ormai costituisce l' «Essenza» dell'
Occidente e va subordinando a sé tutte le altre strutture e dunque anche la
struttura che si chiama «Nazione», e sta diventando l' autentico impero. Quelle
strutture si illudono di servirsi della «Tecnica». Si illude anche quel
movimento islamico-comunista che non ha nulla di straordinario o di balzano,
visto che l' Islam ha sostituito l' Unione Sovietica alla guida delle rivendicazioni
dei popoli poveri. Alla «Tecnica» è indifferente la razza della materia umana
che si unisce alla «forma Tecnica».
Oggi
gli immigrati restano ai margini delle società avanzate, perché le loro
prestazioni sono ancora insufficienti rispetto alla complessità dell' «Apparato
Scientifico-Tecnologico». Ma, quando questa congiuntura fosse superata, il
cuore dell' Occidente continuerebbe a vivere anche se la pelle degli
occidentali avesse cambiato colore. Si tratta di un dramma delle razze e delle
culture in cui sono cresciute, non di quel cuore. Del dramma, dunque, non solo
della razza bianca e cristiana, ma anche di quelle non bianche e non cristiane
che dilagano nel Nord del Pianeta. Il loro dramma è il dilemma che le attende ,
e da cui escono sopravvivendo come razza, non come cultura, dunque non come
cultura islamica.
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