venerdì 21 febbraio 2014

TECNICA E APPARATO SCIENTIFICO-TECNOLOGICO


Si può affermare il Declino dell' Occidente per il motivo che le masse del Sud America, dell' Asia, dell' Africa stanno sostituendo negli Stati Uniti e in Europa le popolazioni di razza bianca, sempre meno prolifiche? Oppure questa tesi si dimentica delle strutture in cui ogni razza è inevitabilmente inscritta, e che la struttura oggi sempre più dominante è il frutto più maturo dell' Occidente , dunque ben lontano dal declino , e si chiama «Tecnica»? 
La parola Colonizzazione indica infatti non un semplice flusso demografico, ma la volontà di trapiantare in altre regioni i propri progetti sul modo di organizzare l' esistenza. Ad esempio, il progetto Cristiano, Capitalistico, Comunista, Democratico, Islamico, che si sono scontrati e si scontrano (oltre che tra di loro) con i progetti in cui la colonizzazione si imbatte, prevalendo su di essi. E a prima vista si può ritenere che, più o meno intenzionalmente, l' immigrazione in Europa sia soprattutto un processo di colonizzazione islamica del nostro continente e in misura minore degli Stati Uniti. 
Ma questo è solo l' aspetto esterno del fenomeno , peraltro già in grado di determinare, nelle popolazioni di razza bianca, gravi problemi e conflitti. C' è dell' altro. Quei progetti sono le strutture in cui gli individui e i popoli vivono e con cui trasformano il mondo. Chi non rimane al loro interno è un grande pioniere che apre un nuovo percorso storico, evoca cioè una struttura nuova. Oggi il mondo è avviato verso una struttura di cui tutte le altre hanno bisogno , anche per combattersi tra loro e prevalere le une sulle altre. 
Si tratta dell' «Apparato Scientifico-Tecnologico», che costituisce l' autentica forma di globalizzazione (ed è essenzialmente diverso dal Capitalismo). Ne riconoscono l' importanza anche coloro che sembrano più lontani da esso, come risulta anche da recenti dichiarazioni di esponenti del mondo cristiano e islamico. Ciò avviene perché continua a prevalere la convinzione che la «Tecnica», di per se stessa, sia neutrale e divenga «Buona» quando sia usata bene, «Cattiva» quando sia usata male. Eppure essa è un progetto non neutrale: la crescita indefinita della propria «Potenza». I progetti, o strutture, di cui stiamo parlando, si servono della «Tecnica», ma ne sono anche il limite, perché le impediscono di produrre tutto ciò che è in contrasto con i loro contenuti (economici, religiosi, politici, eccetera). 
La costruzione di nuove forme dell' esser uomo , alla quale appartiene ad esempio la cosiddetta «Ingegneria genetica» , è condannata sia dal Cristianesimo sia dall' Islam. Possibilità gigantesche sono frenate e spente in quanto appaiono moralmente riprovevoli. Il che accade anche quando sono giudicate economicamente e politicamente svantaggiose. Rimane però indubbio che una «Tecnica» non limitata in questo modo finisca col prevalere su una «Tecnica» che invece sia così limitata, cioè al servizio di quei progetti. 
La forma più «Potente» di «Tecnica» è allora quella che si libera da ogni limite. E noi sappiamo quale sia il limite più massiccio all' agire umano a cui l' uomo abbia pensato lungo la propria storia: è Dio e le sue leggi. La «Tecnica» più «Potente» è dunque quella che, oltre che degli altri limiti, si libera da Dio e dalle sue leggi. Ormai, anche l' anima religiosa (soprattutto quella monoteista) è costretta a combattere i propri avversari con la «Tecnica». E se, come in effetti sta avvenendo, essi si allontanano sempre più da Dio, e possono quindi avvalersi di una «Tecnica» sempre più libera dai vincoli del divino, e quindi sempre più «Potente», allora l' anima religiosa si trova di fronte a questo dilemma: o rinuncia alla «Potenza» prometeica che si libera di Dio , ma in questo modo si arrende e si sottomette alle potenze del «Male» , oppure non intende arrendersi, e in attesa che la «Fede» che muove le montagne faccia ritorno, è costretto a combattere le montagne dei nemici servendosi della «Tecnica Potente», e sempre più «Potente», ossia di quella che scioglie via via tutti i vincoli imposti dal divino. 
L' Occidente è il viandante che sta sempre più allontanandosi dal divino. Lo ripete il pontefice, la Chiesa cattolica, i rappresentanti dell' Islam. Questo sarebbe certamente il declino degli Stati Uniti e dell' Europa, in quanto Nazioni guidate dalla razza bianca. 
Ma non sarebbe il declino dell' «Apparato Scientifico-Tecnologico» che ormai costituisce l' «Essenza» dell' Occidente e va subordinando a sé tutte le altre strutture e dunque anche la struttura che si chiama «Nazione», e sta diventando l' autentico impero. Quelle strutture si illudono di servirsi della «Tecnica». Si illude anche quel movimento islamico-comunista che non ha nulla di straordinario o di balzano, visto che l' Islam ha sostituito l' Unione Sovietica alla guida delle rivendicazioni dei popoli poveri. Alla «Tecnica» è indifferente la razza della materia umana che si unisce alla «forma Tecnica». 
Oggi gli immigrati restano ai margini delle società avanzate, perché le loro prestazioni sono ancora insufficienti rispetto alla complessità dell' «Apparato Scientifico-Tecnologico». Ma, quando questa congiuntura fosse superata, il cuore dell' Occidente continuerebbe a vivere anche se la pelle degli occidentali avesse cambiato colore. Si tratta di un dramma delle razze e delle culture in cui sono cresciute, non di quel cuore. Del dramma, dunque, non solo della razza bianca e cristiana, ma anche di quelle non bianche e non cristiane che dilagano nel Nord del Pianeta. Il loro dramma è il dilemma che le attende , e da cui escono sopravvivendo come razza, non come cultura, dunque non come cultura islamica

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