Se l' Iran non sospende le sperimentazioni
nucleari si arriva alla terza guerra mondiale, affermava nel 2007 l’ allora presidente americano George W.
Bush. La quale guerra è sottinteso , vedrebbe coinvolta anche la Russia, e non
certo schierata dalla parte degli Stati Uniti, ma loro principale avversario. Putin
annunciava una «grandiosa» modernizzazione dell' apparato militare e dunque
nucleare russo. Lo spettro della «Guerra Fredda» si ripresentava. Ma ,
chiediamoci , la riconfigurazione della «Guerra Fredda» è proprio il peggiore
dei mali o non è forse il meno pericoloso, quello cioè che oggi il mondo deve
augurarsi? I popoli deboli sono spazzati via. Anche oggi gli Stati si armano,
innanzitutto, per sopravvivere e avere più peso: non per distruggere il mondo
ma per non essere distrutti. E l' arma nucleare è decisiva.
Inevitabile che il club di chi
già la possiede , Stati Uniti e Russia in testa , voglia evitare che altri ne
dispongano. Ma è anche inevitabile che il loro intento fallisca. Produrrebbe
una guerra perpetua contro tutti i popoli che, sempre più numerosi, vorranno
appartenere a quel club per crescere in sicurezza, peso internazionale, benessere.
Anche per la crescente diffusione delle competenze tecnologiche, il club
atomico non può arrestare ma solo rendere «razionale» l' accesso degli altri
Paesi al nucleare civile e militare. Né d' altra parte è questo il vero
pericolo, bensì il fanatismo religioso di uno Stato - kamikaze disposto a
lanciare ovunque i propri ordigni nucleari e per difendersi dal quale agli
Stati Uniti, in primo luogo, non resterebbe altra scelta che il deprecato ma
inevitabile attacco preventivo.
La «Guerra
Fredda» Usa - Urss ha avuto come perno il meccanismo per cui nessuno
dei due avrebbe potuto distruggere l' altro senza essere a sua volta distrutto.
In questo modo la terza guerra mondiale è stata evitata per più di mezzo
secolo. Oggi il mondo sembra avviarsi verso una riconfigurazione di quel
meccanismo, sebbene più complessa. I due vecchi avversari si son lasciati alle
spalle la conflittualità ideologica e sia pure in modi molto diversi si trovano
a essere leader di due gruppi di Paesi a loro volta forniti, o quasi, dell'
arma nucleare. Si può dire: Israele, Gran Bretagna, India (e, con affidabilità
variamente discutibile, Francia e Pakistan) da una parte; Iran e Cina dall'
altra (con Corea del Nord in posizione di stallo). La leadership statunitense è
più consolidata; la Russia intende recuperare il terreno perduto; va comunque
profilandosi una situazione in cui non solo i due leader non possono attaccarsi
senza essere a loro volta distrutti, ma nemmeno i loro satelliti possono
colpire quelli del gruppo antagonista (e tantomeno colpire il leader
avversario) senza essere coinvolti nella distruzione totale. La situazione
tipica della «Guerra Fredda».
Un
segnale di grande importanza, in questa direzione, è la protezione data
dalla Russia al programma nucleare dell' Iran. Ciò accade perché, innanzitutto,
la Russia non può credere che in Iran il fanatismo religioso spinga alla pazzia
estrema di un attacco all' America. Se lo credesse, favorirebbe un processo in
cui gli Usa reagirebbero vedendo nella Russia la principale responsabile.
Sarebbe la terza guerra mondiale. Dunque la Russia, favorendo l' Iran, non può
credere di star accendendo la miccia fatale. Ed è ben difficile che si sbagli,
perché in questo caso lo sbaglio sarebbe anche la sua distruzione.
Ma la Russia non crede nemmeno
che il fanatismo religioso o altro spingano l' Iran a un attacco atomico contro
Israele (è l' esempio più importante), perché sa che gli Usa non possono rinunciare
ai vantaggi loro procurati dall' esistenza dello Stato ebraico e che dunque
quell' attacco sarebbe, daccapo, la terza guerra mondiale. Se non volesse
apparire incapace di frenare il proprio protetto, la Russia apparirebbe infatti
responsabile di quanto egli compie. Lo protegge, dunque, perché si ritiene
capace di evitare tutto questo e perché non può permettere di sbagliare sulla
propria pelle la diagnosi. Appunto per questo lo scudo spaziale Usa in Europa,
ufficialmente puntato contro il fanatismo nucleare iraniano, e gravemente
pregiudicante l' equilibrio dei due schieramenti, non può che essere una mossa
virtuale (a cui Putin risponde con quella del riarmo «grandioso»): tanto che
gli Usa hanno deciso di tenerne in sospeso la realizzazione fino a che non ci
siano le prove della pericolosità nucleare dell' Iran.
Il rapporto Cina - Russia è certo diverso da quello Iran - Russia.
Ma da tempo è ben visibile la progressiva convergenza tra Russia e Cina; e d'
altra parte non la Cina, ma la Russia, essa sola, ha tuttora la capacità di
distruggere gli Stati Uniti, e di essere quindi il leader dello schieramento
antagonista. La formazione dei due opposti schieramenti nucleari,
sostanzialmente equilibrati secondo le regole della «Guerra Fredda», allontana
dunque la terza guerra mondiale. Anche perché a nessuno dei due conviene l'
esistenza di «cani sciolti» nucleari. E, insieme, i due schieramenti hanno
tutta la forza che occorre per impedirne la nascita.
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