giovedì 5 dicembre 2013

STATI UNITI-RUSSIA (CAP. 3)



 
Se l' Iran non sospende le sperimentazioni nucleari si arriva alla terza guerra mondiale, affermava nel 2007  l’ allora presidente americano George W. Bush. La quale guerra è sottinteso , vedrebbe coinvolta anche la Russia, e non certo schierata dalla parte degli Stati Uniti, ma loro principale avversario. Putin annunciava una «grandiosa» modernizzazione dell' apparato militare e dunque nucleare russo. Lo spettro della «Guerra Fredda» si ripresentava. Ma , chiediamoci , la riconfigurazione della «Guerra Fredda» è proprio il peggiore dei mali o non è forse il meno pericoloso, quello cioè che oggi il mondo deve augurarsi? I popoli deboli sono spazzati via. Anche oggi gli Stati si armano, innanzitutto, per sopravvivere e avere più peso: non per distruggere il mondo ma per non essere distrutti. E l' arma nucleare è decisiva.
Inevitabile che il club di chi già la possiede , Stati Uniti e Russia in testa , voglia evitare che altri ne dispongano. Ma è anche inevitabile che il loro intento fallisca. Produrrebbe una guerra perpetua contro tutti i popoli che, sempre più numerosi, vorranno appartenere a quel club per crescere in sicurezza, peso internazionale, benessere. Anche per la crescente diffusione delle competenze tecnologiche, il club atomico non può arrestare ma solo rendere «razionale» l' accesso degli altri Paesi al nucleare civile e militare. Né d' altra parte è questo il vero pericolo, bensì il fanatismo religioso di uno Stato - kamikaze disposto a lanciare ovunque i propri ordigni nucleari e per difendersi dal quale agli Stati Uniti, in primo luogo, non resterebbe altra scelta che il deprecato ma inevitabile attacco preventivo.
La «Guerra Fredda» Usa - Urss ha avuto come perno il meccanismo per cui nessuno dei due avrebbe potuto distruggere l' altro senza essere a sua volta distrutto. In questo modo la terza guerra mondiale è stata evitata per più di mezzo secolo. Oggi il mondo sembra avviarsi verso una riconfigurazione di quel meccanismo, sebbene più complessa. I due vecchi avversari si son lasciati alle spalle la conflittualità ideologica e sia pure in modi molto diversi si trovano a essere leader di due gruppi di Paesi a loro volta forniti, o quasi, dell' arma nucleare. Si può dire: Israele, Gran Bretagna, India (e, con affidabilità variamente discutibile, Francia e Pakistan) da una parte; Iran e Cina dall' altra (con Corea del Nord in posizione di stallo). La leadership statunitense è più consolidata; la Russia intende recuperare il terreno perduto; va comunque profilandosi una situazione in cui non solo i due leader non possono attaccarsi senza essere a loro volta distrutti, ma nemmeno i loro satelliti possono colpire quelli del gruppo antagonista (e tantomeno colpire il leader avversario) senza essere coinvolti nella distruzione totale. La situazione tipica della «Guerra Fredda».
Un segnale di grande importanza, in questa direzione, è la protezione data dalla Russia al programma nucleare dell' Iran. Ciò accade perché, innanzitutto, la Russia non può credere che in Iran il fanatismo religioso spinga alla pazzia estrema di un attacco all' America. Se lo credesse, favorirebbe un processo in cui gli Usa reagirebbero vedendo nella Russia la principale responsabile. Sarebbe la terza guerra mondiale. Dunque la Russia, favorendo l' Iran, non può credere di star accendendo la miccia fatale. Ed è ben difficile che si sbagli, perché in questo caso lo sbaglio sarebbe anche la sua distruzione.
Ma la Russia non crede nemmeno che il fanatismo religioso o altro spingano l' Iran a un attacco atomico contro Israele (è l' esempio più importante), perché sa che gli Usa non possono rinunciare ai vantaggi loro procurati dall' esistenza dello Stato ebraico e che dunque quell' attacco sarebbe, daccapo, la terza guerra mondiale. Se non volesse apparire incapace di frenare il proprio protetto, la Russia apparirebbe infatti responsabile di quanto egli compie. Lo protegge, dunque, perché si ritiene capace di evitare tutto questo e perché non può permettere di sbagliare sulla propria pelle la diagnosi. Appunto per questo lo scudo spaziale Usa in Europa, ufficialmente puntato contro il fanatismo nucleare iraniano, e gravemente pregiudicante l' equilibrio dei due schieramenti, non può che essere una mossa virtuale (a cui Putin risponde con quella del riarmo «grandioso»): tanto che gli Usa hanno deciso di tenerne in sospeso la realizzazione fino a che non ci siano le prove della pericolosità nucleare dell' Iran.
Il rapporto Cina - Russia è certo diverso da quello Iran - Russia. Ma da tempo è ben visibile la progressiva convergenza tra Russia e Cina; e d' altra parte non la Cina, ma la Russia, essa sola, ha tuttora la capacità di distruggere gli Stati Uniti, e di essere quindi il leader dello schieramento antagonista. La formazione dei due opposti schieramenti nucleari, sostanzialmente equilibrati secondo le regole della «Guerra Fredda», allontana dunque la terza guerra mondiale. Anche perché a nessuno dei due conviene l' esistenza di «cani sciolti» nucleari. E, insieme, i due schieramenti hanno tutta la forza che occorre per impedirne la nascita.


 

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