I Paesi ricchi continuano a lasciare irrisolti i
problemi della povertà planetaria. Anche perché gli stanziamenti richiesti per
risolverli esigono sacrifici che le masse dei privilegiati non sanno più
sopportare. Ma da quando l' Urss non controlla più le spinte dal basso contro
la ricchezza planetaria e alla loro testa si è posto l' islam, la sopravvivenza
del mondo ricco è in pericolo. E poiché, oltre che ricco, è potente, i potenti
hanno sempre usato ogni mezzo per rimanere tali. Si avvicina il momento in cui
gli USA si convinceranno che, non distruggendo le radici del terrorismo
islamico, sarà la loro potenza ad essere distrutta. Tali radici coincidono oggi
in buona parte con l' Iran. Il Pentagono non ha mai fatto mistero della
possibilità di un' attacco nucleare americano contro l' Iran.
Strano che l' esistenza di una
gigantesca potenza distruttiva nucleare, divisa sostanzialmente tra USA
e URSS , e tuttora bandolo della matassa, sia per lo più rimossa dalle
riflessioni intorno al terrorismo internazionale. Oltre agli Usa, c' è solo la
Russia a disporre di un arsenale atomico capace di distruggere ogni avversario.
L' atteggiamento della Russia verso l' Iran e la sua volontà di diventare una
Potenza nucleare è, certo, molto più tollerante di quello americano. Proprio perché
dispone di un arsenale atomico competitivo rispetto a quello Usa (oltre che di
risorse ancora quasi tutte da sfruttare), la Russia non si è mai rassegnata a
vedere negli Usa l' unica superpotenza, ed è difficile che l' Iran non sia una
pedina delle sue contromosse. Ma si sarebbe del tutto fuori strada a presagire
una sorta di intesa tra Russia e mondo islamico. Limitiamoci ad indicare lo
schema del meccanismo che si metterebbe in moto, tra Russia e Usa, quando questi
ultimi si convincessero , a torto o a ragione , che per non essere distrutti
devono distruggere le radici del terrorismo.
È il meccanismo stesso che ha funzionato al tempo della «Guerra Fredda».
Consiste nel principio che nessuno dei due avversari ha interesse a mettere l'
altro con le spalle al muro. Se ciò avvenisse, quest' ultimo reagirebbe infatti
con la mossa disperata dell' attacco nucleare che distruggerebbe tutti e tutto.
Quando gli Usa si sentissero con le spalle al muro, spintivi dal
fondamentalismo islamico, userebbero contro di esso il loro potenziale atomico.
Ma se a questo punto la Russia intervenisse per impedirlo, il vero nemico
mortale dell' America non sarebbe più l' islam, ma la Russia. Sarebbe innanzi
tutto la Russia, non l' islam a mettere gli Usa con le spalle al muro. Si
ripristinerebbe cioè il meccanismo della «Guerra Fredda», per il quale a
nessuno dei due antagonisti conviene che l' altro abbia l' acqua alla gola.
Nel medio periodo la Russia può
sì trarre dei vantaggi dalla gravità dello scontro tra mondo islamico e mondo
occidentale , sebbene in Cecenia la Russia si trovi di fronte a problemi
analoghi, ma di proporzioni estremamente più ridotte. Però, alla fine, la
Russia non potrà spingere il gioco oltre un certo limite. Anch' essa appartiene
cioè al mondo ricco e potente che, prima di farsi distruggere, deciderà di
usare contro l' integralismo islamico quel potenziale atomico che mai sarebbe
stato usato nello scontro tra Capitalismo Democratico e Comunismo. Un
potenziale che invece continua a rivelarsi decisivo anche in un tempo dove lo
scontro Usa - Urss è tramontato. Si pensa a torto che altre forme di lotta e di
difesa vadano adottate contro il terrorismo mondiale , quasi che quest' ultimo,
per uscire dalla fase artigianale, perfezionarsi tecnologicamente e razionalizzarsi,
non avesse bisogno di strutture statali e dunque visibili (quelle che gli Usa
chiamano «Stati canaglia») e quindi esposte all' attacco nucleare da parte
dell' America. Sin ora si è evitato il ricorso alle armi atomiche, da parte dei
Paesi ricchi, perché il loro uso sarebbe stato controproducente, non per
preoccupazioni di carattere morale.
Può
pensare alla morale uno Stato che si senta minacciato a morte? O non
pensa piuttosto a distruggere chi lo minaccia? Non è forse sempre stato così
nella storia dell' uomo? Certo, si è sempre sbagliato moralmente; ma quale
dialogo, quale sapienza, quale morale ha mai potuto impedire il perpetuarsi di
questo sbaglio? E, certo, sarebbe tanto più grave quanto più inevitabile lo
sbaglio costituito dalla distruzione atomica dei nemici dei Paesi ricchi ,
comprendenti ormai quest' ultimi anche Cina e India. (Rilevante, comunque, che
la Cina comunista, di fronte alla crisi del comunismo e all' avanzata dell'
islam, incominci a far largo alla propria antica cultura Politico-Religiosa:
Confucio, non Maometto). Se i Paesi ricchi continuano a lasciare irrisolti i
problemi della povertà del mondo, per l' umanità si prospetta questo futuro,
terribile. La capacità tecnologica di risolverli è già nelle mani dell' uomo.
Ma occorre uno straordinario impegno politico a finanziare la realizzazione di
tali capacità. Se la Politica si sottrae a questo suo compito suggella la
propria fine.
L' ultima spiaggia
sarebbe allora il Governo Tecnologico (non politico) della Tecnica. Ma questo
superamento della politica arriverà in tempo prima che la Politica scateni l'
apocalisse?
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