giovedì 5 dicembre 2013

STATI UNITI-RUSSIA (CAP. 2)




I Paesi ricchi continuano a lasciare irrisolti i problemi della povertà planetaria. Anche perché gli stanziamenti richiesti per risolverli esigono sacrifici che le masse dei privilegiati non sanno più sopportare. Ma da quando l' Urss non controlla più le spinte dal basso contro la ricchezza planetaria e alla loro testa si è posto l' islam, la sopravvivenza del mondo ricco è in pericolo. E poiché, oltre che ricco, è potente, i potenti hanno sempre usato ogni mezzo per rimanere tali. Si avvicina il momento in cui gli USA si convinceranno che, non distruggendo le radici del terrorismo islamico, sarà la loro potenza ad essere distrutta. Tali radici coincidono oggi in buona parte con l' Iran. Il Pentagono non ha mai fatto mistero della possibilità di un' attacco nucleare americano contro l' Iran.
Strano che l' esistenza di una gigantesca potenza distruttiva nucleare, divisa sostanzialmente tra USA e URSS , e tuttora bandolo della matassa, sia per lo più rimossa dalle riflessioni intorno al terrorismo internazionale. Oltre agli Usa, c' è solo la Russia a disporre di un arsenale atomico capace di distruggere ogni avversario. L' atteggiamento della Russia verso l' Iran e la sua volontà di diventare una Potenza nucleare è, certo, molto più tollerante di quello americano. Proprio perché dispone di un arsenale atomico competitivo rispetto a quello Usa (oltre che di risorse ancora quasi tutte da sfruttare), la Russia non si è mai rassegnata a vedere negli Usa l' unica superpotenza, ed è difficile che l' Iran non sia una pedina delle sue contromosse. Ma si sarebbe del tutto fuori strada a presagire una sorta di intesa tra Russia e mondo islamico. Limitiamoci ad indicare lo schema del meccanismo che si metterebbe in moto, tra Russia e Usa, quando questi ultimi si convincessero , a torto o a ragione , che per non essere distrutti devono distruggere le radici del terrorismo.
È il meccanismo stesso che ha funzionato al tempo della «Guerra Fredda». Consiste nel principio che nessuno dei due avversari ha interesse a mettere l' altro con le spalle al muro. Se ciò avvenisse, quest' ultimo reagirebbe infatti con la mossa disperata dell' attacco nucleare che distruggerebbe tutti e tutto. Quando gli Usa si sentissero con le spalle al muro, spintivi dal fondamentalismo islamico, userebbero contro di esso il loro potenziale atomico. Ma se a questo punto la Russia intervenisse per impedirlo, il vero nemico mortale dell' America non sarebbe più l' islam, ma la Russia. Sarebbe innanzi tutto la Russia, non l' islam a mettere gli Usa con le spalle al muro. Si ripristinerebbe cioè il meccanismo della «Guerra Fredda», per il quale a nessuno dei due antagonisti conviene che l' altro abbia l' acqua alla gola.
Nel medio periodo la Russia può sì trarre dei vantaggi dalla gravità dello scontro tra mondo islamico e mondo occidentale , sebbene in Cecenia la Russia si trovi di fronte a problemi analoghi, ma di proporzioni estremamente più ridotte. Però, alla fine, la Russia non potrà spingere il gioco oltre un certo limite. Anch' essa appartiene cioè al mondo ricco e potente che, prima di farsi distruggere, deciderà di usare contro l' integralismo islamico quel potenziale atomico che mai sarebbe stato usato nello scontro tra Capitalismo Democratico e Comunismo. Un potenziale che invece continua a rivelarsi decisivo anche in un tempo dove lo scontro Usa - Urss è tramontato. Si pensa a torto che altre forme di lotta e di difesa vadano adottate contro il terrorismo mondiale , quasi che quest' ultimo, per uscire dalla fase artigianale, perfezionarsi tecnologicamente e razionalizzarsi, non avesse bisogno di strutture statali e dunque visibili (quelle che gli Usa chiamano «Stati canaglia») e quindi esposte all' attacco nucleare da parte dell' America. Sin ora si è evitato il ricorso alle armi atomiche, da parte dei Paesi ricchi, perché il loro uso sarebbe stato controproducente, non per preoccupazioni di carattere morale.
Può pensare alla morale uno Stato che si senta minacciato a morte? O non pensa piuttosto a distruggere chi lo minaccia? Non è forse sempre stato così nella storia dell' uomo? Certo, si è sempre sbagliato moralmente; ma quale dialogo, quale sapienza, quale morale ha mai potuto impedire il perpetuarsi di questo sbaglio? E, certo, sarebbe tanto più grave quanto più inevitabile lo sbaglio costituito dalla distruzione atomica dei nemici dei Paesi ricchi , comprendenti ormai quest' ultimi anche Cina e India. (Rilevante, comunque, che la Cina comunista, di fronte alla crisi del comunismo e all' avanzata dell' islam, incominci a far largo alla propria antica cultura Politico-Religiosa: Confucio, non Maometto). Se i Paesi ricchi continuano a lasciare irrisolti i problemi della povertà del mondo, per l' umanità si prospetta questo futuro, terribile. La capacità tecnologica di risolverli è già nelle mani dell' uomo. Ma occorre uno straordinario impegno politico a finanziare la realizzazione di tali capacità. Se la Politica si sottrae a questo suo compito suggella la propria fine.
 L' ultima spiaggia sarebbe allora il Governo Tecnologico (non politico) della Tecnica. Ma questo superamento della politica arriverà in tempo prima che la Politica scateni l' apocalisse?

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