Oggi è impossibile per i popoli riuscire ad
essere economicamente floridi se sono militarmente deboli. E questa è appunto
la condizione in cui l' Europa verrà a trovarsi anche quando sarà uscita dalla
crisi economica. Oggi il mondo è un vulcano in eruzione. Troppo sconveniente
far torto a Obama credendo che egli voglia per davvero arrivare al disarmo
atomico totale. Come se in una città infestata da ladri e assassini si
congedasse la polizia e si togliessero le porte alle case.
L' Europa è senza
porte e senza polizia. Con l' aggravante che il pericolo maggiore non proviene
da ladri e assassini, ma dalla fame e dalle ingiustizie sociali che pesano su
gran parte dell' umanità , sì che, anche quando sarà ricca, l' Europa non solo continuerà
ad esser debole, ma, come tutto il mondo ricco, non avrà nemmeno la coscienza a
posto. D' altra parte vorrà continuare a vivere. (Ai popoli non ha senso fare
prediche morali. Né a quelli sfruttati, né agli sfruttatori). Ma come potrà
vivere se continuerà ad esser debole? D' altra parte, la solidità economica è
essenziale all' Europa. Non solo perché il benessere è preferibile alla
penuria, ma perché la ricchezza è per l' Europa indispensabile per trattare da
pari a pari con la Russia: in una cooperazione dove l' Europa assicurerebbe l'
esistenza di un mercato fiorente e la Russia avrebbe quella forza militare, e
innanzitutto quell' arsenale nucleare, senza di cui oggi nessuna economia sana
può sopravvivere.
Gli Stati Uniti
solo a parole hanno trattato l' Europa da partner. Di fatto hanno agito come se
essa fosse un satellite. La stessa cosa avverrebbe, e anche peggio, in un'
apparente partnership tra la Russia e un' Europa economicamente debole. Ma la
Russia ha bisogno, molto più degli Stati Uniti, di una economia europea in
buona salute. È per questo che, se l' Europa non è destinata al declino
economico, la progressiva integrazione di Europa e Russia è nell' ordine delle
cose. Non certo perché sia nell' ordine delle cose che l' Europa divenga un avversario
degli Stati Uniti, ma perché la partnership tra Europa e Russia, da un lato, e
Stati Uniti dall' altro, sia reale e non apparente.
Si aggiunga che se l' entrata della Turchia in Europa è una
possibilità concreta, questa entrata renderebbe più equilibrato il rapporto
demografico tra i Russi e gli attuali Europei. Ma, infine, ci si deve chiedere:
Europa, Stati Uniti, Russia - e si aggiungano Cina, India, Giappone, eccetera ,
riescono a scorgere il volto autentico dell' ordine delle cose? Essi agiscono
ancora politicamente, cioè come Stati che nel loro fronteggiarsi credono di
essere in grado di servirsi della potenza della Tecnica per far prevalere le
loro rispettive forme statuali. Non si rendono conto che le loro tensioni e la
loro elaborazione dei problemi del mondo , le quali sono peraltro l' insieme di
eventi oggi più visibile , stanno diventando una lotta di retroguardia; che
tuttavia è necessaria proprio per andar oltre. Incomincia infatti ad affiorare
il contrario di quanto essi credono: affiora che è la Tecnica, su cui si basa
la loro forza politica, economica e militare, a servirsi sempre di più degli
Stati per accrescere la propria Potenza, non la loro.
In questo processo, l' apparato Scientifico-Tecnologico si
costituisce come il Superstato che va lasciandosi alle spalle la Politica e lo
Stato e i loro conflitti. L' integrazione Europa - Russia, ossia la riduzione
delle autonomie statuali, è un passo importante in questa direzione.
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