domenica 1 dicembre 2013

INTESA EUROPA-RUSSIA (CAP. 3)


Oggi è impossibile per i popoli riuscire ad essere economicamente floridi se sono militarmente deboli. E questa è appunto la condizione in cui l' Europa verrà a trovarsi anche quando sarà uscita dalla crisi economica. Oggi il mondo è un vulcano in eruzione. Troppo sconveniente far torto a Obama credendo che egli voglia per davvero arrivare al disarmo atomico totale. Come se in una città infestata da ladri e assassini si congedasse la polizia e si togliessero le porte alle case.
L' Europa è senza porte e senza polizia. Con l' aggravante che il pericolo maggiore non proviene da ladri e assassini, ma dalla fame e dalle ingiustizie sociali che pesano su gran parte dell' umanità , sì che, anche quando sarà ricca, l' Europa non solo continuerà ad esser debole, ma, come tutto il mondo ricco, non avrà nemmeno la coscienza a posto. D' altra parte vorrà continuare a vivere. (Ai popoli non ha senso fare prediche morali. Né a quelli sfruttati, né agli sfruttatori). Ma come potrà vivere se continuerà ad esser debole? D' altra parte, la solidità economica è essenziale all' Europa. Non solo perché il benessere è preferibile alla penuria, ma perché la ricchezza è per l' Europa indispensabile per trattare da pari a pari con la Russia: in una cooperazione dove l' Europa assicurerebbe l' esistenza di un mercato fiorente e la Russia avrebbe quella forza militare, e innanzitutto quell' arsenale nucleare, senza di cui oggi nessuna economia sana può sopravvivere.
Gli Stati Uniti solo a parole hanno trattato l' Europa da partner. Di fatto hanno agito come se essa fosse un satellite. La stessa cosa avverrebbe, e anche peggio, in un' apparente partnership tra la Russia e un' Europa economicamente debole. Ma la Russia ha bisogno, molto più degli Stati Uniti, di una economia europea in buona salute. È per questo che, se l' Europa non è destinata al declino economico, la progressiva integrazione di Europa e Russia è nell' ordine delle cose. Non certo perché sia nell' ordine delle cose che l' Europa divenga un avversario degli Stati Uniti, ma perché la partnership tra Europa e Russia, da un lato, e Stati Uniti dall' altro, sia reale e non apparente.
Si aggiunga che se l' entrata della Turchia in Europa è una possibilità concreta, questa entrata renderebbe più equilibrato il rapporto demografico tra i Russi e gli attuali Europei. Ma, infine, ci si deve chiedere: Europa, Stati Uniti, Russia - e si aggiungano Cina, India, Giappone, eccetera , riescono a scorgere il volto autentico dell' ordine delle cose? Essi agiscono ancora politicamente, cioè come Stati che nel loro fronteggiarsi credono di essere in grado di servirsi della potenza della Tecnica per far prevalere le loro rispettive forme statuali. Non si rendono conto che le loro tensioni e la loro elaborazione dei problemi del mondo , le quali sono peraltro l' insieme di eventi oggi più visibile , stanno diventando una lotta di retroguardia; che tuttavia è necessaria proprio per andar oltre. Incomincia infatti ad affiorare il contrario di quanto essi credono: affiora che è la Tecnica, su cui si basa la loro forza politica, economica e militare, a servirsi sempre di più degli Stati per accrescere la propria Potenza, non la loro.
In questo processo, l' apparato Scientifico-Tecnologico si costituisce come il Superstato che va lasciandosi alle spalle la Politica e lo Stato e i loro conflitti. L' integrazione Europa - Russia, ossia la riduzione delle autonomie statuali, è un passo importante in questa direzione.

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