Autonomia dell' Europa significa essere realmente partner degli Stati
Uniti. L' Europa non può esserlo senza forza, e quindi senza forza militare.
Altrimenti non sarebbe un partner, ma un dipendente, una figura di secondo
piano di cui gli Stati Uniti si servono per la loro politica planetaria. La
seconda metà del Novecento è stata un periodo di pace , di una pace retta e
determinata dalla tensione atomica. Un periodo in cui né gli Stati Uniti né l'
Unione Sovietica avevano interesse a che l' Europa diventasse una forza
politica unitaria e autonoma. Un' Europa unitaria avrebbe infatti rotto l'
equilibrio tra le due superpotenze.
Con
la fine della guerra fredda è accaduto qualche cosa che porta
ulteriormente a dubitare della capacità dell' Europa di diventare unità
politica. In due straordinari articoli pubblicati dal Corriere della Sera anni
fa, Richard Nixon diceva: «finché avevamo da combattere contro l' Unione
Sovietica avevamo interesse a che l' Europa fosse unita. Adesso che il pericolo
dell' Urss non c' è più, è proprio vero che ci interessa favorire l' unità
dell' Europa?» E proponeva come asse preferenziale l' alleanza tra Stati Uniti
e Germania, pregiudicando così la possibilità di un' Europa unita.
Tende a costituirsi, peraltro ,
una sorta di asse che va da Madrid, a Parigi, a Berlino, a Mosca ; al quale
potrebbe aggiungersi Roma . L’ allusione è il possibile avvicinamento tra
capitale europeo e quel fattore, ormai indispensabile, che è costituito dall'
arsenale atomico russo, tuttora concorrenziale rispetto a quello degli Stati
Uniti. È, questa, una tendenza verso l' autonomia, che rende l' Europa un vero
interlocutore degli Stati Uniti e non una semplice cassa di risonanza delle
loro decisioni. D' altra parte, la simbiosi tra capitale europeo e armamento
atomico russo è una strada in salita, per i problemi di carattere politico,
giuridico, istituzionale, e soprattutto perché il processo di maturazione
democratica della Russia è ancora molto in ritardo.
Sembra comunque in atto il processo
che prefigura da un lato l' asse che va dall' Europa, alla Russia e alla Cina,
dall' altro l' asse che va dagli Stati Uniti, all' India e al Giappone. E nel
mezzo, il processo che è destinato a condurre il mondo islamico dalla volontà
di gestire la Tecnica ideologicamente «La Tecnica, ormai, forma suprema
di dominio delle cose », alla gestione Tecnologica dell' ideologia religiosa.
Nessun commento:
Posta un commento