giovedì 1 maggio 2014

IL CARATTERE POLITICO DELLA CHIESA







La Chiesa ha un carattere essenzialmente «Politico», anche se nel raduno la gente prega, giacché pensa e agisce in nome di Dio, ossia lo prega di guidarla. Certo, si può pensare che in questo modo la Chiesa si trovi in contrasto con l' «Interiorità» dell' esperienza religiosa. Ma, anche qui la contraddizione tra «Visibilità Politica» della Chiesa e «Interiorità Religiosa» non è un fatto accidentale, dovuto a una congiuntura storica, ma appartiene al cuore della vita cristiana. 
Gesù dice: «Quando pregate, non fate come gli ipocriti, i quali amano pregare nelle sinagoghe e agli angoli delle piazze per essere visti dagli uomini... Quando vuoi pregare, entra nella tua camera, chiudi la porta e prega il Padre tuo in segreto». 
Però è ancora Gesù a dire: «Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio». 
Questo significa che a Cesare (lo Stato) non solo non si deve dare quel che è di Dio, ma nemmeno quel che è contro Dio; e che dunque Cesare (lo Stato) non deve essere in contrapposizione a Dio, al Dio di Gesù (vedi Pubbl. Marzo 2013 Fede e Ragione). E perché ciò avvenga, la gente deve aprire la porta delle sue camere, uscir fuori, radunarsi e agire affinché lo Stato non sia contrario a Dio. 
La vocazione «Politica» della Chiesa risale a Gesù. Come risale a lui il contrasto tra «Interiorità della vita religiosa» e «Politicità» della Chiesa. La tradizionale dottrina cattolica sostiene che «Al di fuori della Chiesa non c' è salvezza»; qui la Chiesa ha perfettamente ragione, anche se potrebbe evitare molti equivoci esprimendosi con maggiore chiarezza. Per la Chiesa si salva ogni uomo in «Buona Fede»: sia egli Cristiano, Buddista o Ateo. Si salva ogni uomo che agisca conformemente a quel che egli ritiene buono, e che può anche essere del tutto difforme da ciò che per la Chiesa è buono. D' altra parte, per essa, la «Potenza» che salva l' uomo in «Buona Fede», qualunque sia la sua «Fede», è Dio e non un qualunque Dio, ma il Dio di Gesù, che essa testimonia. 
Per la Chiesa l' universo ha cioè un certo «Senso», un «Senso divino»; dunque soltanto all'interno di questo «Senso» l' Uomo in «Buona Fede» può salvarsi, qualunque sia la sua «Fede». Al di fuori di tale «Senso», che la Chiesa «Crede di scorgere», non può esistere la «Potenza» capace di condurre l'uomo alla «Salvezza Eterna». La Chiesa non può parlare diversamente. 
Chi afferma che la Chiesa ha fatto un «Passo indietro» non sa quel che dice. Pretendere che riconosca che al di fuori di lei ci possa essere salvezza è come pretendere che ammetta che il «Senso» del Mondo, in cui essa crede possa essere falso. Non esageriamo! E ci si meraviglia di questo presunto «Passo indietro». 
Tuttavia, ancora una volta è Gesù a esortare i discepoli: «Andate per tutto il mondo, predicate l'Evangelo ad ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato, sarà salvo; chi invece non crederà sarà condannato». Ma la Chiesa è appunto l' insieme dei discepoli che Gesù ha chiamato a sé e dalla cui predicazione dipende la salvezza degli uomini. 
Da qualche decennio, si dice, la Chiesa è sempre più visibile. Ma sono due secoli che il pensiero filosofico mostra l' impossibilità di un mondo come quello in cui crede il Cristiano, cioè l' impossibilità di ogni «Essere eterno», e dunque mostra l' impossibilità di ogni «Verità Assoluta» (vedi Pubbl. Marzo 2014) che rispecchi quell'«Essere» e l' impossibilità di ogni limite assoluto all'agire dell' uomo. Sì, da qualche decennio la Chiesa è sempre più «Visibile», ma all' interno di un processo storico che, inevitabilmente, «Sta portando il Mondo nella lontananza estrema dal Cristianesimo» e dai valori della civiltà occidentale. Non si pensi che la Filosofia è troppo debole per guidare il mondo. 
Il Capitalismo (vedi Pubbl. Giu-Lug-Ago-Sett. 2013) (come il Comunismo) è una grande e autentica Filosofia. Max Weber vedeva appunto un legame profondo tra il Capitalismo e la riflessione razionale sull'etica protestante. Ma il Capitalismo è condannato dalla Chiesa: è un nemico della coscienza cristiana nella misura in cui assume come scopo il «Profitto» e non il «Bene Comune» della società. Nemica anche la «Tecnica» (vedi Pubbl. Genn.-Febbr. 2014), in quanto oggi assume come principio che «Tutto ciò che può essere fatto è da farsi» ,un principio che, anche se i tecnici non lo sanno, scaturisce dall'«Essenza» stessa della Filosofia contemporanea. Come accade, anche se i politici non lo sanno, nella Democrazia Moderna, che è nemica della Chiesa perché rifiuta la pretesa di ogni «Fede» di essere «Verità Assoluta» e di diventare legge dello Stato. 

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