La Vera Violenza è il «Divenire» cioè la Percezione
che l' «Armonia», l' «Ordine» inalterabile e Divino in cui il mondo si
inscrive, sono Violenza e che tale Violenza non tollera le differenze tra le cose
e soffoca il loro «Divenire». La Filosofia Contemporanea ritiene infatti che
all'inizio e alla fine del «Divenire» del Mondo non ci sia Dio, ma il «Nulla».
Certo, la tradizione filosofica non può essere cancellata all'improvviso e
quindi la Filosofia Contemporanea può essere anche ambigua. Ad esempio, l'
ultimo Dio di Heidegger dovrebbe essere il «Nulla».
E invece finisce col coincidere con l'«Essere», che, sì, sta
sempre al di là di ogni ente , e in questo «Senso» e' il «Niente» , ma e' anche
carico di mistero, e accenna, invia, si nasconde, si presenta cioè con tratti
che sono riportabili al Dio della Teologia negativa, ma che non sono certamente
compatibili con il «Nulla». E allora la Filosofia contemporanea ha certamente
ragione a chiedere che diritto abbiamo di parlare ancora di Dio .
Ma perché l' «Ordine» e l' «Armonia»
sono violenza che non tollera le differenze tra le cose, tra le prospettive,
tra gli individui? Perché, per il Pensiero Contemporaneo, cose, prospettive,
individui sono veramente differenti fra loro, e quindi veramente reali, solo se
si liberano da ogni «Ordine» e da ogni «Armonia». Una vera differenza e' ciò
che sfugge ad ogni «Ordine e Armonia».
E
perché deve essere libera di fuggire? Perché il fuggire delle «cose» e'
il loro «Divenire», e il «Divenire» e' l' Evidenza originaria che non può
essere Negata (Vedi pubbl. Febbr.-Marzo
2014 Tecnica e Senso Greco della Cosa- Il Divenire). Le «cose» divengono;
dunque sfuggono; dunque nessun «Ordine» o «Armonia» possono trattenerle e
cancellare la loro singolarità , il loro «Divenire». Questo discorso e'
fondato sulla «Fede nel Divenire delle Cose».
Ma anche
questa Fede deve esser messa in questione. Il pensiero critico non può
guardare tutto con i suoi occhi, allontanando il sospetto che proprio in essa
si nasconda l' estrema violenza. Non può chiudersi in quest'ultimo «Ordine», in
quest' ultima «Armonia», che sin dall' inizio avvolge e guida ogni «Ordine» e
ogni «Armonia» dell' Europa.
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