venerdì 9 maggio 2014

IL MONDO SI E' ALLONTANATO DAL MESSAGGIO DI CRISTO


La Chiesa cattolica si propone come l'unica guida spirituale del Pianeta; la Morale Laica non e' in grado di costituire un'alternativa a quella Cristiana. Il Mondo, secondo la Chiesa , si e' allontanato troppo dal messaggio di Cristo. E qui e' il problema: La cultura Laica dei nostri giorni e' diventata incapace di scorgere le proprie grandi e potenti radici, il terreno da cui attinge la propria forza. E dunque e' una cultura debole, destinata alla sconfitta. Chi non sa di essere forte si comporta da debole. Prima o poi si fa togliere di mezzo. 
L' allontanamento dal Cristianesimo e' prodotto essenzialmente dalla Filosofia degli ultimi due secoli. Specie in campo biologico, Scienza e Tecnica oltrepassano oggi confini che per la Chiesa sono inviolabili. Come Volontà di accrescere indefinitamente la «Potenza» dell' uomo , esse hanno fiducia di avere dinanzi spazi illimitati, liberi da leggi che proibiscano certi percorsi e ne prescrivano altri. 
E' in nome della tradizione filosofica che la Teologia cattolica sbarra la strada alle avventure della Scienza e della Tecnica. Ma tanto la Chiesa quanto i suoi odierni avversari non comprendono la «Potenza» e l' Inevitabilità del processo in cui la Filosofia contemporanea ha distrutto la grande tradizione dell'Occidente ed e' giunta alla negazione di ogni «Essere» e di ogni sapere «Immutabile». Tanto la Chiesa quanto i suoi odierni avversari riducono la Filosofia contemporanea a un «Relativismo» invertebrato, a uno «Scetticismo» ingenuo che negando ogni «Verità Assoluta» (Vedi pubbl. Marzo 2014) non sa nemmeno di avere la pretesa di valere esso come l'unica «Verità Assoluta». 
Ma la Filosofia contemporanea non ha nulla a che vedere con lo «Scetticismo» ingenuo. Nei suoi luoghi più alti (Nietzsche, Gentile, Wittgenstein, Heidegger, e innanzitutto Leopardi), essa comprende che se il mondo e' «Divenire», creazione e annientamento delle cose e degli eventi, allora e' impossibile che al di là o all' interno del mondo esista una qualsiasi «Realtà Immutabile» e una qualsiasi «Verità definitiva», perché esse anticiperebbero tutti gli eventi del «Divenire», che dunque sarebbe ridotto a pura illusione. Per la Filosofia contemporanea e' quindi necessario liberarsi dal Cristianesimo, che vuol essere appunto la «Verità definitiva» e suprema in cui viene affermata la «Realtà immutabile di Dio». 
Certo, la «Potenza» invincibile che questo discorso possiede , una volta che si riconosca l' esistenza del «Divenire» (Vedi Pubbl. Febbr.-Marzo 2014 Tecnica e Senso Greco della Cosa- Il Divenire), non e' a portata di mano; ne' qui può essere indicato in modo appropriato. La Filosofia tende oggi a vivere di rendita, a ridursi a letteratura, a esibizione di stati d' animo, a rimasticatura di concetti scientifici, a descrizione storica: a qualcosa di imbelle rispetto a una Volontà che, appoggiandosi o inscrivendosi in una grande e sperimentata istituzione come la Chiesa cattolica, sia decisa a ripristinare i vecchi valori della tradizione e a mostrare l' «Armonia» tra la «Ragione» e la «Fede» in Cristo (Vedi Pubbl. Marzo 2013 S. Tommaso D’ Aquino/Fede e Ragione) . 

Ma al di sotto di questi fenomeni si distende il sottosuolo della Filosofia Contemporanea, dove l' intera tradizione dell' Occidente (filosofica, politica, giuridica, artistica, religiosa, morale) viene inevitabilmente condotta al tramonto. Qui, l'unico immutabile e' la distruzione di ogni immutabile. 
La Morale della tradizione ha sempre mirato a dare all'uomo la vera e maggiore «Potenza» rendendolo alleato della suprema «Potenza» di Dio. Con la «Morte di Dio» la Morale rende l' uomo «Potente» mediante la nuova alleanza con la «Potenza» suprema della «Tecnica» (vedi Pubbl. Genn.-Febbr. 2014). In questa prospettiva devono essere oggi affrontati i problemi morali aperti dalla civiltà della «Tecnica». Il cattolicesimo si crede dunque ed e' creduto vincente proprio nel momento storico in cui la sua vita reale e' finita , sebbene continui rigogliosa la sua vita apparente. 
Nell'apparenza, la Chiesa raccoglie l' eredità del Comunismo, da' speranza alle masse dei diseredati, si leva contro il Profitto Capitalistico fine a se stesso. Prigionieri dell' apparenza, non ci si avvede che anche il Comunismo era morto bene prima del crollo del muro di Berlino e che anche la sua era una vita apparente. Giacché anche il Comunismo marxista si e' presentato come «Verità definitiva», come affermazione delle leggi immutabili che regolano il processo storico del superamento del Capitalismo. Non si deve dire, allora, che il Comunismo e' morto dello stesso male che mina il Cristianesimo e tutte le forze della tradizione occidentale? e che la vittoria apparente della Chiesa maschera la sua sconfitta reale? 

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