venerdì 21 marzo 2014

RELATIVISMO E VERITA' ASSOLUTA


Il «Relativismo», si dice, nega che l'uomo riesca a conoscere una «Verità Assoluta» e «Irrefutabile» (evidente rispondenza al vero). Se ci si ferma a questa definizione, tutta la cultura del nostro tempo, innanzitutto quella filosofica, è relativista. Ma allora va anche detto che quella negazione della «Verità» era già sostenuta 2.500 anni fa, e in grande stile, dalla «Sofistica». Anche perché già il Pensiero Greco sapeva che chi afferma che non esiste alcuna «Verità Assoluta» afferma egli stesso che nemmeno questa sua affermazione è una «Verità Assoluta». 
Il «Relativismo» degli ultimi due secoli (l'avversario di Benedetto XVI) è tutt'altra cosa. Nega tutto l' «Antirelativismo» che c' è stato nel frattempo. Si crede che il «Relativismo» possa appoggiarsi anche a Pascal, per il quale la «Verità Assoluta» non potrà mai esser trovata perché «Tutto muta col Tempo». Ma Pascal non giunge a dire che, proprio perché «Tutto muta col Tempo», non può esistere nemmeno un «Dio Eterno» e «Assoluto». Lo dirà Nietzsche (per il quale Pascal era un genio rovinato dal Cristianesimo). Pascal non giunge a tanto, perché per lui quel «Tutto che muta» è, propriamente, il «Mondo». 
Nietzsche arriva a tanto perché, fondandosi sulla persuasione che nel Mondo «Tutto muta», mostra l' impossibilità dell' esistenza di un qualsiasi «Essere Eterno» e «Assoluto». Ma tale persuasione non è solo di Pascal e di Nietzsche: è di tutta la Cultura e la Civiltà dell' Occidente , e, ormai, del «Pianeta»
Sin dall'inizio l'avanguardia dell'Occidente , la Filosofia Greca , è persuasa che il «mutamento» del Mondo sia una «Verità Incontrovertibile» (e che il «mutamento» sia un passare delle «Cose» dal «Non Essere» all' «Essere» e viceversa, cioè abbia un carattere essenzialmente più radicale del modo in cui esso era stato precedentemente inteso dall'uomo). 
Sono soltanto Nietzsche e pochi altri a saper mostrare perché, dal fatto che nel Mondo «Tutto muta», è necessario concludere che non esiste alcuna «Verità Assoluta» e «Irrefutabile» oltre a quella che consiste nell'affermazione di quel fatto, e che non esiste alcun «Essere Eterno» e «Assoluto» oltre agli «Esseri che mutano nel Tempo». Nietzsche e pochi altri , abitando quello che son solito chiamare il sottosuolo essenziale del pensiero del nostro Tempo , san fare cioè quel che i «Relativisti» di oggigiorno non sanno fare; e non lo sanno anche perché, per lo più e più o meno consapevolmente, evitano di riconoscere che anche per loro è una «Verità Irrefutabile» e «Assoluta» che nel Mondo «Tutte le cose mutano col Tempo». 
Antirelativisti sono coloro che lungo la tradizione dell' Occidente condividono sì la persuasione che il «mutamento» delle cose del Mondo è una «Verità Irrefutabile»; ma, a differenza dei «Relativisti», ritengono che «Verità Irrefutabile» sia anche l' esistenza di un «Essere Eterno» e «Assoluto» «al di là» o all'«interno» del Mondo. Sono gli amici della «Metafisica». 

Ma nel sottosuolo essenziale del nostro tempo appare l' impossibilità della «Metafisica». D' altra parte, ai «Relativisti» che stanno fuori del sottosuolo, alla superficie, gli «Antirelativisti» e i «Metafisici» obbiettano quel che già abbiamo sentito, cioè che se tutta la nostra conoscenza è fallibile e congetturale, allora lo è anche l' affermazione che tutta la nostra conoscenza è fallibile e congetturale. Per trarsi d'impaccio, i «Relativisti» più spregiudicati di superficie hanno finito col riconoscere che anche il loro «Relativismo» è fallibile e congetturale. 
l'uomo non apre bocca se dubita di quel che dice. E se dice: «Dubito di quel che dico», egli non dubita di dubitare. (Che è cosa del tutto diversa dal «Cogito Cartesiano» , perché se l'uomo apre bocca solo se non dubita, la maggior parte delle volte che l'apre dice però «Cose false»; mentre le considerazioni di Cartesio sul «Cogito» intendono pervenire alla «Suprema Verità Incontrovertibile»). 
Nella folla sterminata di coloro che , senza saperlo e anzi spesso negandolo , sono convinti di conoscere «Verità Assolute», si trovano anche gli uomini dell'Occidente, per i quali la «Verità Assoluta» e «Incontrovertibile» dominante è che «Le Cose del Mondo mutano col Tempo»; e son giunti a mostrare (nel sottosuolo del nostro tempo) la necessità che tutte le «Cose» mutino, «nascano e muoiano», quindi a mostrare che non esiste alcuna «Verità Immutabile» se non quella che afferma il «Divenire» e il travolgimento di ogni «Cosa» e di ogni «Verità». 
Restano travolte anche la Politica e la Morale che, lungo la tradizione «Antirelativistica» dell' Occidente, consistevano nell'adeguare la vita dello Stato e dei singoli individui alla «Verità Immutabile» ed «Eterna». Quelle erano la Politica e la Morale convinte di parlare «Con Verità». Se oggi qualcuno auspica una Politica capace di parlare «Con Verità», deve tener presente che quella della «Verità» è, si è intravisto, una faccenda parecchio complessa. 
Quando oggi i cattolici e la Chiesa , ad esempio , usano questa espressione, intendono una Politica e una Morale che, contro il «Relativismo», siano legate alla «Verità Incontrovertibile» e «Assoluta» della «Metafisica» tradizionale (aperta alla rivelazione di Gesù). E dunque intendono una Democrazia che non sia, come invece lo è la Democrazia procedurale, una «Libertà senza Verità». Un problema che certo ci tocca da vicino, ma che (a parte il fatto che non riguarda la «Verità», ma la «Sincerità», giacché se non c' è «Verità» senza «Sincerità», si possono invece dire con «Sincerità» «Cose false») è pur sempre subordinato alla gran questione del rapporto tra «Relativismo» e «Antirelativismo» , visto che l' accentuata corruzione della Politica (Vedi Pubbl. Ottobre 2013) e della Morale è una conseguenza dello stato di transizione in cui il Mondo si trova: tra la tradizione, dove anche i corrotti si riconoscevano pur sempre sottoposti al giudizio della «Verità», e il tempo futuro. 
Il tempo in cui , con l'inevitabile «Tramonto» di ogni «Verità Metafisica» e di ogni «Eterno Signore del Mondo» , quella forma suprema dell'agire umano che è la «Tecnica» viene autorizzata a prendere in mano, essa, le sorti del Mondo. 

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