A partire dal secolo
scorso incomincia l' «Agonia» del Dio dell' intera «Tradizione Occidentale». La Filosofia
degli ultimi due secoli e' la principale responsabile della «Morte di Dio».
E dinanzi a quest' ultima reagisce in modi non sempre complementari, ma tutti
inevitabili. Dio consolava; ma opprimeva. Dinanzi alla sua morte ci si può
quindi rallegrare, sentirsi liberi, si può prendere in mano il timone del
mondo. «Ma altri si sentono smarriti». Con la scomparsa di Dio e della sua
dominazione opprimente la vita perde «Senso» e il non «Senso» della vita e l'
«Angoscia» che ne deriva si presentano allora come l' ultima e insuperabile «Verità»
. L' «Esistenzialismo» e' appunto la dimensione dove la Filosofia prende atto
di questa «Verità» ultima.
Per la
nostra cultura e' divenuto ormai impossibile prescindere da questa
forma del pensiero filosofico . la Filosofia dell' «Esistenza» , che da
Kierkegaard e Nietzsche, attraverso Jaspers e Heidegger, e' giunta fino a
Sartre e la cui espressione letteraria si e' soliti ravvisare in scrittori come
Dostoevskij, Kafka, Camus. In una famiglia in cui sia morto il padre padrone
non si può più vivere come prima , anche se si tenta di dimenticare il vuoto
che si e' prodotto, e il «Senso di colpa», riempiendolo con il «Senso di
liberazione e di Potenza» che spesso provano i figli quando seppelliscono i
padri e che oggi si esprime nella volontà di organizzare il mondo sulla base
della «Scienza» e della «Tecnica» le quali sanno fare sempre più cose, ma sanno
sempre meno quello che stanno facendo. Distruggendo il Dio della nostra
tradizione, l' «Esistenzialismo» , con le altre grandi esperienze della Filosofia
contemporanea , si trovava nella maggiore vicinanza (come capita ai nemici che
si combattono) a tutto ciò che quel Dio aveva significato. Di questo la cultura
scientifico tecnologica si e' invece dimenticata, anche se la «Tecnica» domina
il Pianeta.
La grandezza della «Tecnica»
e' per ora deformata dall'interpretazione tecnicistica della «Tecnica»; e'
avvolta dal grigiore dei suoi interpreti ufficiali, che a sua volta alimenta la
rozzezza, ovunque percepibile, con cui le forze sociali dominanti intendono
voltare le spalle alle «ideologie» in nome della «Tecnica», dell' efficienza,
della competenza. Vi sono motivi per pensare che si uscirà da questa «Bassura»
e che siano rafforzate quelle forme di sapere che, come l' «Esistenzialismo»,
tengono vivo il ricordo del nostro passato. Ma oggi la nostra civiltà e' un
navigatore che, allontanandosi dalla terra del passato, non si ricorda più dove
sia la terra: può sbattervi contro, nella nebbia della dimenticanza, da un
momento all'altro , e ritornare al passato più primitivo e più incolto.
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