giovedì 11 dicembre 2014

FILOSOFIA «SENSO» DELLA VERITA'


L’idea centrale, e nel contempo il grande «Senso» tradizionale della parola «Filosofia» mi sembra essere l’idea di sforzo verso la sintesi totale. La «Filosofia» mi pare essere essenzialmente, ed anche, se si vuole che la parola abbia un «Senso» proprio e preciso, esclusivamente, la «Metafisica»; e la «Metafisica» è, secondo la definizione di Aristotele, la scienza dell’esistente in quanto esistente; o piuttosto, andando un poco al di là, dal pensiero di Aristotele, la Scienza delle condizioni a «priori» dell’«Esistenza» e della «Verità», la scienza della «Ragione» e della «Razionalità» universali, la scienza del «Pensiero» in sé medesimo e nelle «cose». 

L'Empirismo è una «Filosofia»? Si, nel «Senso» che pone e non può non porre il problema della razionalità universale; ma poiché la risolve negativamente, deve essere chiamato una «Filosofia» negativa, o anche una negazione della «Filosofia».

La Morale fa parte della «Filosofia»? No, ma ne è il principale corollario, la maniera con cui dobbiamo concepire e condurre la nostra vita nella sola dipendenza dell'idea che ci facciamo dei rapporti dello «Spirito» con la «Natura», sia in generale, sia, particolarmente, in noi. 
La «Filosofia» studia lo «Spirito», non solo nella misura in cui si distingue dai suoi oggetti, ma anche nella misura in cui è un elemento costitutivo dell’universo. Mentre la scienza ha per oggetto la realtà in quanto materiale (è per questo che la scienza tende alle matematiche, che sono la scienza della materia pura, o per lo meno della spazio), la «Filosofia» ha per oggetto la realtà in quanto «Spirito». La parte più alta della «Filosofia», come diceva Aristotele, è una «Teologia»; il suo oggetto non è altro che lo «Spirito assoluto», Dio. 
La «Ragione» dei Greci e' innanzitutto «Ragione» Filosofica; ossia che il pensiero geometrico-matematico dei Greci sorge all'interno del loro pensiero filosofico: all'interno della «Volontà» di aprire e stabilire la dimensione originariamente evidente della «Verità», su cui fondare ogni sapere e ogni agire dell'uomo, e appunto il rapporto della «Democrazia» con questa Suprema forma di razionalità, in cui la Filosofia consiste. E non si tratta di un rapporto accidentale, perché la «Politica» fa la sua comparsa, nella storia dell' Occidente, come «Volontà» di conformare l'agire della polis, l'agire dello Stato, l'agire Comune, al «Senso» inaudito della «Verità», portato per la prima volta alla luce dalla Filosofia. 
Agire Politicamente e Eticamente significa per i Greci agire alla luce della «Verità». L'influenza di Anassagora su Pericle e' emblematica. La «Libertà», dice Anassagora, scaturisce dalla Filosofia (theoria). Noi filosofiamo, dice Pericle al popolo. Sin dall' inizio la Filosofia e' il grembo di ciò che, a partire dai Greci, chiamiamo «Politica», e dunque anche della grande forma di «Politica» che e' la «Democrazia». Non solo la Filosofia di Pericle sta più in alto dell'apprezzamento della quotidianità, del lavoro e della gente comune, ma già Eschilo e' il filosofo che indica esplicitamente e potentemente l' essenziale dipendenza della «Democrazia» dalla «Verità» che si mostra nel culmine della «Sapienza», ossia ciò che verrà chiamato «Filosofia». I Greci non hanno una «Teoria Democratica», bensì una «Teoria filosofica della Democrazia». 

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