domenica 19 gennaio 2014

IL «DOMINIO» DELLA TECNICA (CAP. 3)


Oggi l'uomo non può conoscere concretamente e specificamente le proprie capacità future. La sua volontà vuol diventare «sempre più» potente. Soprattutto oggi, nel tempo in cui i Limiti filosofico - religiosi posti dalla Tradizione all'agire umano vanno mostrando, soprattutto all'interno del pensiero filosofico, la loro impotenza pratica e concettuale. «Volontà di Potenza» e «Tecnica» sono sinonimi; ma la Tecnica che progetta l'incremento senza Limiti inviolabili della propria «Potenza» differisce essenzialmente da tutte le forme di Tecnica in quanto sottoposte a quei Limiti e che pertanto le si oppongono. Differisce da esse, spingendole altrove, ma agendo al loro interno. Si chiamano Economia, Politica, Morale, Diritto, Arte, le stesse discipline scientifiche (Fisica, Biologia, Astronomia, eccetera) e le «tecniche» da esse guidate (apparati industriali, militari, burocratici, sanitari, scolastici eccetera). 
Anche il Capitalismo è ancora, prevalentemente, una forma della Tradizione: pone come Limiti inviolabili la proprietà privata di beni e mezzi di produzione, il mercato come dimensione che rende possibile il profitto e la sua crescita, la concorrenza e, anche, il sistema di leggi che garantiscono la perpetuazione di questi Limiti, il sistema cioè che nelle società capitalistiche viene chiamato Diritto «tout court» (in breve). Nel mondo occidentale (ma ormai sull'intero Pianeta, sia pure in modi molto differenziati ) vincente è ancora, e nonostante le sue crisi, la volontà capitalistica . Le decisioni del Diritto sono le decisioni del capitale, o dell'economia pianificata, cioè delle forme di volontà di volta in volta vincenti. Le volontà di «Potenza» che hanno come scopo la «Potenza» di certuni e non di altri, di certe concezioni del mondo e non di altre, di certe forme di ricerca e non di altre, non possono avere come scopo la crescita senza limiti ed esclusioni della «Potenza», ma la ostacolano. 
Il Socialismo reale ha ostacolato lo sviluppo tecnologico dell'Urss; il Capitalismo evita la produzione dei beni che, pur vantaggiosi per l'uomo o l'ambiente, non avrebbero mercato, e alimenta forse quella relativa scarsità delle merci senza la quale, cioè con la loro abbondanza e la caduta della domanda, non avrebbe nulla da vendere. E in ognuno di questi casi vengono ostacolate forme di «Potenza», quali, appunto, la tecno-scienza, il benessere dell'uomo e dell'ambiente, il superamento della scarsità . 
Il vero motore dell'Economia è ormai la Tecnica, destinata al dominio del mondo . Una spinta che progetta l'incremento indefinito di se stessa . Chi si oppone finisce per rinchiudersi nei limiti della sua particolarità, della Tradizione. Oggi la Tecnica (tecno-scienza e apparati) si presenta ancora come un mezzo, anzi come il mezzo più potente di cui si servono le volontà di «Potenza» dominanti e tra di loro in conflitto: Stati, concezioni politiche e religiose e, soprattutto, la volontà oggi più potente, il Capitalismo. Ma nella Tecnica si sta facendo largo, ravvivandola, la Tecnica in quanto progetto di incrementare all'infinito la «Potenza», oltre ogni Limite «assoluto». Il fondamento di questa negazione è l'essenza il «sottosuolo» essenziale del pensiero filosofico del nostro tempo. 
Nel conflitto, ogni volontà può prevalere sulle altre solo se rafforza sempre di più il mezzo tecnico di cui dispone. Tale rafforzamento è ulteriormente rafforzato dal progressivo prender piede, nella Tecnica, del progetto della Tecnica di aumentare all'infinito la «Potenza» e tale progetto è a sua volta rafforzato dalla volontà, quella capitalistica in testa, di potenziare il mezzo di cui essa dispone. Pertanto lo scopo delle volontà dominanti si trasforma. Infatti, riferendoci ora al Capitalismo, esso e quindi il Diritto che lo esprime e sancisce , tende a non aver più come scopo primario l'incremento del profitto, ma la sintesi tra tale incremento e il rafforzamento del mezzo: il rafforzamento che nella sintesi tende a occupare sempre più spazio rispetto a quell'incremento. In tal modo la Tecnica, da mezzo, tende a diventare lo scopo di quelle volontà  che quindi si trasformano e la cui configurazione originaria tramonta. 
La Tecnica tende dunque a diventare lo scopo del Capitalismo e del diritto capitalistico. «E in questa tendenza consiste la destinazione della Tecnica al suo prevalere su di essi e al dominio del mondo». 

Nota finale 


Siamo giunti all’epoca della dominazione della “tecnica” e all’inizio del tramonto delle grandi forze, innanzitutto il capitalismo, che si illudono di poter continuare a servirsi della “tecnica” per realizzare i loro scopi. In breve: la “tecnica” vuole incrementare la "propria potenza"; il capitalismo vuole invece incrementare il "denaro"; ma la “tecnica” è più potente del "denaro" e quindi la prima forma di volontà è destinata a prevalere sulla seconda. 










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