Comunque la si
giudichi, l' istituzione dell' euro senza un governo europeo è stata uno scacco
della Politica. Un' analoga emarginazione della Politica è costituita da
episodi quali il vertice Franco-Tedesco Sarkozy-Merkel che sicuramente ha
proposto un governo Economico e non Politico dell' Europa. Ma altra cosa è l'
agire economico (imprenditoriale e finanziario) composto di razionalità e
rischio del mondo Capitalistico, altra cosa è un governo Economico che deve
procedere eliminando il più possibile il rischio e le ideologie, quella Politica
inclusa, in favore della razionalità e propriamente, oggi, della forma di
razionalità che compete alla Scienza Economica , la quale appartiene alla più
ampia dimensione delle Tecno-Scienze, che stanno progressivamente dominando il
Pianeta.
Certo, la Politica, come il Capitalismo e le altre grandi forze della
civiltà dell' Occidente e dell' Oriente, puntano i piedi per non farsi
travolgere. Ma anche l' agire politico, poiché non è Scienza, ha una forte
componente di rischio, che però il politico deve nascondere per non allontanare
da sé gli elettori.
La Scienza Economica non è (o non dovrebbe essere) l' agire
Capitalistico . A sua volta l' agire capitalistico non è un agire Tecno-Scientifico
, se ne serve (come credono di servirsene le economie pianificate); e proprio
per questo non coincide con esso. Il rischio appartiene all' essenza del Capitalismo
e appunto per questo anche il Capitalismo è una ideologia , come la Politica.
Si rischia quando, a differenza che nell' agire Tecno-Scientifico, non si sanno
prevedere le conseguenze non volute di quanto si fa, che tuttavia vien fatto
perché si ha fede che i vantaggi che si possono ottenere facendolo siano
consistentemente superiori agli svantaggi dovuti al non farlo. Si è sì capaci
di constatare che la gente oggi non può muovere un passo prescindendo dai
prodotti della Tecno-Scienza, ma quasi mai si avverte lo scollamento tra agire
Capitalistico e agire Tecno-Scientifico. Invece altra cosa è produrre una
centrale nucleare avendo come scopo l' incremento del Profitto privato del
produttore (al quale egli mira rischiando , e, anche in questo caso, mettendo a
rischio la vita altrui), altra cosa ancora è produrre centrali nucleari in base
ai criteri della Tecno-Scienza, che mirano ad assicurare il più possibile la
loro efficienza e a eliminare il rischio.
Il Capitalismo va verso il declino perché
l' economia tecnologica va emarginando l' economia capitalistica (come in
qualche modo ha già emarginato l' economia pianificata dell' Unione Sovietica).
Invece, proponendo un governo economico, Germania e Francia contribuiscono sì
all'emarginazione della Politica, dando però per scontato che l' unica
economia possibile sia quella capitalistica. E, d' altra parte, danno sì l'
impressione di voler consolidare la loro leadership economico-politica in
Europa, e lo credono esse stesse, ma in effetti propongono un passo importante
verso quella gestione Tecno-Scientifica dei problemi sociali che è destinata a
sostituire la loro gestione economico-politica e a presentarsi come l'
autentico governo Tecnico.
Considerato per quel che tende ad essere e non per
come si fa percepire, il governo Tecnico europeo non è quindi il cosiddetto
governo Tecnico di cui si parla in Italia per deprecarlo o auspicarlo. Questo
secondo governo Tecnico è tenuto in vita dai partiti, cioè la politica gli
assegna i tempi, i limiti, gli scopi. In esso la Tecnica è un mezzo della Politica.
Nell' autentico governo Tecnico, invece, quando esso sarà uscito dall'
ambiguità estrema da cui oggi sono ancora avvolte le sue anticipazioni, la
Politica è un mezzo della Tecnica ed è tenuta in vita nella misura in cui essa
gli serve.
Lo diciamo, anche se è ben difficile che l' autentico governo Tecnico
prenda piede come sviluppo nel modo in cui è stato proposto dal vertice
Sarkozy-Merkel. Si è ancora molto lontani dal comprendere il sottosuolo della relazione
tra Politica, Economia, Tecnica. Ed è quindi naturale che Mario Monti,
rilevando che l' Italia si è fatta imporre le misure anticrisi da un comitato
tecnico europeo, lo abbia considerato come un semplice governo Tecnico
controllato dalla politica Franco-Tedesca. Per lo più, vengono ancora ignorati
i motivi che conducono verso il dominio della razionalità scientifico-tecnologica
e al declino del Capitalismo e della Politica. Si auspica da più parti il
ritorno della politica che mira ai valori ritenuti essenziali e che è capace di
liberarsi dalla tutela economica.
Avendo cessato di esser vera, la Politica si
è ridotta a elargizione di benefici per mantenere e accrescere il proprio
elettorato. Di qui il prevalere dell' indebitamento statale e la dipendenza
della politica dall'economia. Il rimedio: l' auspicio che la vera Politica
venga riscoperta. Ma è accaduto e sta accadendo ben di più e qualcosa di ben
più profondo : secoli di pensiero filosofico innanzitutto, ma poi il sapere
scientifico e a suo modo anche l' esperienza artistica hanno messo in discussione
e infine negato la Verità. Sotto questa spinta si è diffusa nel mondo la negazione
della Verità che la filosofia stessa aveva inteso, lungo la tradizione dell'
Occidente, come dimensione immutabile che sta ferma e guida il divenire del
mondo, rendendo stabili e veri i valori della Politica. Il tramonto della Verità
è il tramonto della vera Politica. Portando al tramonto la Verità, la Filosofia
del nostro tempo libera la Tecnica da ogni limite assoluto e la autorizza a
rovesciare il proprio rapporto con la Politica, l' Economia e le altre forze
che intendono servirsi di essa: la autorizza ad abbandonare il suo ruolo di
mezzo e a porsi essa come la forza che si serve degli antichi padroni. L'
autentica grande politica del nostro tempo è il riconoscimento di questo
destino.
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