mercoledì 2 ottobre 2013

LA CRISI DELLA POLITICA - CAP.1


I politici sono ovunque oggetto di critiche e di insofferenza. Cresce la convinzione che i problemi della Politica debbano essere affrontati in modo nuovo, con mentalità' industriale e aziendale, con i criteri della Scienza e della Tecnica. Si stenta a comprendere le ragioni più profonde della Crisi della Politica , che non riguarda semplicemente la Cattiva Politica, ma la Politica come e' stata intesa dall' intera tradizione culturale dell' Occidente. Anche se può dare fastidio a qualcuno, la Politica, come molte altre cose ancora, e' generata dalla Filosofia e ne ha conservato i caratteri essenziali. Ma la Filosofia che genera la Politica e che si esprime lungo l' intera tradizione Filosofica fino alla prima metà dell' 800 sta tramontando, e trascina con sé anche la forma di Politica che da essa discende. La Politica e' in crisi non solo in Italia, ma investe l' Intero Pianeta. La Filosofia e' infatti il terreno in cui e' cresciuta la civiltà che oggi domina la Terra.
Che la Filosofia abbia generato la Politica non significa che prima non ci fossero stati i governi e i governati, ma .... che con la Filosofia compare una Volontà di Verità che prima era assente e che avvolgendo la vita sociale da' luogo a ciò che ancora oggi chiamiamo "Politica". Compare cioè la Volontà che l' intera vita dell' uomo, quindi anche e innanzitutto la vita nello Stato, sia guidata dalla Verità, da un sapere che non può essere smentito e che quindi deve in qualche modo spingersi fino agli estremi confini della Realtà , avvolgendola , inglobandola tutta in sé . La storia dell' Europa e' guidata da questo intento.
Anche le grandi forze del mondo contemporaneo , Sia pure in modi molto diversi, il Totalitarismo di destra, il Socialismo reale, il Cattolicesimo, la Democrazia e lo stesso Capitalismo richiedono una forma di politica che affonda le proprie radici nel terreno della Filosofia e che e' del tutto inconcepibile senza di esso. Per le prime tre di quelle forze la cosa e' evidente. Meno, per la Democrazia e soprattutto per il Capitalismo: nella misura in cui essi vengono ridotti a Tecnica, a semplici strumenti per la realizzazione di scopi politici o economici.
Riducendo il Capitalismo a Tecnica, si e' appunto indotti a ritenere che i criteri e le procedure dell' attività capitalistica debbano ormai sostituire le pratiche della Politica. Ma chi riduce il Capitalismo a Tecnica (e questo errore non e' compiuto soltanto dalla Chiesa cattolica) intende poi la Tecnica come indifferente agli scopi che con essa si vogliono realizzare. E qui il conto non torna più , perché il Capitalismo e' tutt' altro che indifferente agli scopi, cioè Non ammette che il proprio scopo possa essere qualcosa di diverso dal Profitto Privato. Il che implica una concezione della Proprietà e dell' Individuo che risale alla filosofia dell' Illuminismo e, se ci si vuole avvalere di Max Weber, alla matrice filosofica in cui cresce l' "Etica Protestante" e, in relazione a essa, lo "Spirito del Capitalismo".
Anche la Democrazia, come semplice strumento che favorisce la libertà  e non si impegna nella Verità delle scelte politiche, non e' congruente alla tradizione filosofica. Ma il modo in cui vien da essa inteso il soggetto delle scelte, l' individuo umano, risale a sua volta all' Illuminismo e alla concezione filosofica tradizionale dell' uomo , che questa volta converge verso quella cattolica, contraria com' e' a ogni forma di ingegneria che alteri la configurazione dell' individuo, di cui la persona di Cristo e' il modello immodificabile.

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