Libretto di straordinaria
freschezza e intensità religiosa e sociale, Rut ha al centro una storia d’amore
che una vedova straniera, la protagonista Rut, originaria di Moab, vive con un
ricco proprietario terriero di Betlemme. Già sposata nella sua terra con un
emigrante ebreo morto quando lei era ancora giovane, decisa a ritornare con la
suocera ebrea Noemi nella patria di suo marito, Rut vive una vicenda d’amore
con il betlemita Booz sullo sfondo d’un estate gioiosa, in mezzo ai campi nei
quali cerca di raccogliere, attraverso la spigolatura, la possibilità di
sussistenza per lei e per la suocera.
Un elemento di attesa è rappresentato dalla legge del levirato (codificata nel libro del
Deuteronomio 25,5-10), che impone al parente prossimo di un uomo morto senza
figli di contrarre matrimonio con la vedova, per assicurare al defunto una
discendenza. Booz è parente del marito di Rut, ma c’è un altro congiunto più
stretto. Alla porta del villaggio, ove ferve la vita civile, avviene l’attesa
soluzione del caso e, alla fine, ecco la nonna Noemi che stringe tra le braccia
felice il piccolo Obed, nato dal matrimonio finalmente raggiunto tra la nuora
Rut e Booz.
È proprio a questo bambino che il racconto stupendo di Rut ci vuole condurre perché, come dice la
genealogia che sigilla il libro, Obed fu il padre di Iesse, colui che a
Betlemme genererà il futuro re Davide. Si comprende, allora, che il libretto di
Rut non è semplicemente un quadretto d’amore paesano ma un testo religioso,
legato alla dinastia davidica e alla speranza messianica.
È anche per questo che
il libro di Rut è stato inserito dalla tradizione giudaica tra le cinque
«Meghillot», cioè i cinque “Rotoli” che comprendono il Cantico dei cantici,
Rut, le Lamentazioni, il Qohelet ed Ester, testi biblici particolarmente cari
alla liturgia della sinagoga. Il “rotolo” di Rut è letto nella festa di
Pentecoste o festa delle Settimane, forse per lo sfondo naturale che evoca,
quello della mietitura, tempo in cui si celebra quella solennità.
Nota Finale
Di autore sconosciuto, il libro di Rut è considerato uno dei capolavori della letteratura
idillica di tutti i tempi. Narra la storia di una giovane appartenente al
popolo dei Moabiti, nemici di Israele – e pertanto considerata una “straniera”
dagli israeliti – e del modo con cui essa, per le grandi doti del suo animo,
abbia meritato non solo di essere accolta nel popolo di Dio, ma sia entrata
anche a far parte della genealogia di Davide e quindi di Gesù Cristo.
L’opera testimonia come la misericordia del Signore si
estenda anche allo straniero e annuncia il messaggio della salvezza universale
che sarà poi attuato nei Vangeli. Il riferimento a Davide e alla sua antenata è
stato interpretato dal Cristianesimo come una prefigurazione simbolica di
Cristo e di Maria. I fatti narrati nel libro di Rut si svolgono nell’ultimo
periodo dei Giudici, prima del 1000
a.C., ma certe particolarità
linguistiche ne fisserebbero la data di composizione intorno al VI secolo a.C.
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