È stata l’antica tradizione greca della Bibbia ad attribuire al terzo libro
dell’antico testamento il titolo di «Levitico», cioè di libro dei Leviti, dei
sacerdoti. E non solo perché
elaborato dalla Tradizione Sacerdotale, una linea di pensiero e di testi sorta
nel VI secolo a.C. durante l’esilio di Israele a Babilonia, ma anche perché i
contenuti riguardano spesso la legislazione liturgica e sacrale del popolo
ebraico.
Abbiamo usato l’aggettivo «sacrale», che in ebraico rimanda a un termine che significa «sacro» e
«santo»: «siate santi/sacri, perché io, il Signore, sono santo», ripete un
ritornello del Levitico. Ora noi siamo soliti distinguere tra la «santità», che
è una virtù morale e nasce dalla coscienza, e la «sacralità» che è l’area in
cui si compiono i riti e che ha nel tempio il suo segno più alto.
Ecco, il «Levitico» si
interessa delle norme che rendono possibile l’accesso del fedele al culto. Sono
norme sacrificali, rituali, sociali che permettono di celebrare nella liturgia
e nella vita quotidiana l’incontro col Dio santo e puro, separato dalle
creature, limitate e imperfette (non per nulla l’ebraico qadosh, «sacro santo», significa letteralmente “separato”).
Il Libro, che ha come sfondo
ideale il Sinai e la rivelazione di Dio a Mosè, contiene quattro grandi
complessi di leggi: quello che determina i rituali per i sacrifici (capitoli 1-7), quello della consacrazione
sacerdotale (8-10), la legge di “purità”, che
delinea le norme di purificazione rituale soprattutto per la sfera sessuale e
delle malattie (11-16), e la legge di “santità” che
regola la vita sociale, liturgica e annuale del popolo secondo le tradizioni
sacre (17-26). L’appello alla purità e santità
esteriore e la complessità delle regole vogliono, però, esaltare oltre il
mistero divino anche la totalità della donazione dell’uomo a Dio. Tutta
l’esistenza del fedele viene, infatti, coinvolta nell’adesione al Signore.
Note Finali
La parola Levitico
significa “ciò che riguarda i leviti”, i componenti la tribù di Levi designati
dal Signore ad amministrare il culto del popolo eletto. Il libro contiene il
complesso di leggi che regolavano la vita religiosa e sociale degli israeliti:
vi sono elencate prescrizioni per i diversi sacrifici, per la consacrazione dei
sacerdoti, per la distinzione tra ciò che era puro e ciò che era impuro e per
vari rituali e precetti.
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