venerdì 6 giugno 2014

IL DILEMMA DEL CREDENTE


Se ad avere bisogno di Dio e' l'uomo antico, l'uomo moderno chiede sempre più alla «Tecnica», guidata dalla «Scienza», (vedi pubbl. genn.-febbr. 2014) quello che un tempo si chiedeva a Dio. «Il Credente», oggi, non può certamente rallegrarsi. 
La stessa Chiesa e le stesse encicliche continuano a rattristarsi per la cattiva strada imboccata dall'uomo moderno, che appunto volta le spalle a Dio e si affida alla Sapienza del Mondo e certi cattolici, dalla stessa diagnosi della Chiesa, sostengono con letizia che oggi gli uomini stanno andando verso Dio! 
Affermando che l'esistenza dell' «Uomo Dio» e' una «Verità storica evidente», il Cattolicesimo finisce col cancellare proprio quel carattere «Soprannaturale» della «Rivelazione» che invece esso proclama di salvaguardare. («Soprannaturale», cioè irraggiungibile dalla sole forze della «Ragione Umana», concepita peraltro dalla Chiesa, come capace di raggiungere «Verità evidenti»). 
Se e' evidente che Gesù e' Dio e San Tommaso (al cui seguito la Chiesa si pone) sostiene che e' evidente , ne viene che l'intero contenuto della «Rivelazione Cristiana» diventa, appunto, una «Verità Evidente», una «Verità di Ragione», una «Verità Umana» che non ha alcun bisogno della «Rivelazione di Dio». La «Fede Cristiana», che vuol essere ragionevole (rationabile obsequium), ma non vuol essere «Ragione» che pensa «Verità evidenti», finisce col presentarsi (contro le proprie intenzioni) come «Ragione» che pensa una «Verità Evidente». 
Oggi e' chiaro che le cosiddette «Verità storiche» non sono «Verità evidenti», ma soltanto ipotesi più o meno confermate (come sapeva Sant'Agostino - vedi pubbl. apr.2014 - la verità è la luce di Dio, la verità è Dio) , e quindi e' un'ipotesi, ben confermata, tanto che sia vissuto Giulio Cesare quanto che sia vissuto l'uomo stesso Gesù . Ma, per quanto confermata, un'ipotesi non riesce mai ad essere una «Verità Evidente». Specie se l'ipotesi afferma non solo che sia esistito quell'uomo, ma che addirittura egli fosse Dio. 
«Il Credente si trova di fronte a un Dilemma»: o l'incarnazione di Dio e' un'ipotesi, che nella «Fede» viene assunta come «Vera», e dunque e' una «Fede» che non può smentire la «Fede» contraria, perché ha lo stesso valore di essa; oppure e' un' «Evidenza della Ragione», e il Cristianesimo finisce così col cancellare il proprio carattere «Soprannaturale» e diventare «Gnosi», «Ragione Umana», «Sapientia huius saeculi». 

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