giovedì 19 giugno 2014

COSCIENZA E VOLONTA'


Ogni decisione autentica , che prende corpo nell'azione dell'uomo , deve avere alla propria base un «Sapere», ossia un insieme determinato di convinzioni, al cui centro sta lo «Scopo» che si intende realizzare. E, questo, non solo il punto di vista di Heidegger e di Schelling, ma e' anche il modo in cui viene generalmente pensato il rapporto tra la «Coscienza» (il Sapere) e la «Volontà» (la Decisione). Proprio perché sta alla base e illumina le decisioni e l'agire dell' uomo, il «Sapere» non e' il decidere e l'agire. Sono profondamente uniti, ma si distinguono. Il «Sapere» mostra (illumina) lo «Scopo» da realizzare, la decisione e l'agire sono la forza che lo realizza. 
Anche per il Cristianesimo le cose stanno in questi termini. L' apostolo Paolo dice: «Se avessi il dono della Profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la Scienza, e se avessi tutta la Fede, sì da trasportare le montagne, e poi mancassi di Amore, non sarei nulla (1 Corinzi 13)». Tutto ciò che l' Apostolo nomina e che non e' l'Amore, e' appunto il «Sapere». Il «Sapere» deve unirsi all'agire in cui consiste l'Amore e la Buona Volontà. 
Eppure Gesù conferisce alla «Fede» un peso che Paolo sembra sottovalutare e che conduce a concepire in modo del tutto diverso il rapporto tra il «Sapere» e l' «Agire». Maledetto da Gesù , il fico senza frutti e' seccato. E Gesù : «In verità vi dico che se qualcuno dirà a questa montagna: Togliti di là e gettati nel mare, e non avrà alcun dubbio nel suo cuore, ma crederà che quello che egli dice s' abbia a compiere, questo si compirà (Marco 11,20 e seguenti)». Se si ha «Fede» che qualcosa abbia ad accadere, essa accadrà . Purché la «Fede» sia pura, non indebolita da alcun dubbio. 
Questo discorso di Gesù non dice dunque che la «Fede» sta alla Base e illumina la Forza che muove le montagne. Dice che proprio la «Fede» e' questa Forza. E la «Fede» senza dubbi e' la convinzione che la montagna si smuoverà e si getterà nel mare; ossia e' una forma di «Sapere». Per Gesù , l'imperativo , Togliti di là e gettati nel mare , si risolve in un indicativo, cioè nella «Fede», nella convinzione che la montagna si getterà o sta per gettarsi nel mare (indicativo futuro). L' Imperativo, il Comando, la Preghiera, la Volontà , la Decisione sono la maschera, al di sotto della quale non c' e' che la pura convinzione che qualcosa accadrà o sta per accadere nel mondo. Oltre alla forza costituita da questa convinzione, nell'uomo non esiste dunque per Gesù alcun'altra forza mediante la quale l'uomo faccia accadere le cose e gli eventi. 
Gesù aggiunge: «Perciò io vi dico: Tutte le cose che domanderete nella Preghiera abbiate Fede di riceverle, ed esse verranno ad esistere per voi». Anche qui, la domanda che e' presente nella preghiera , la «Volontà» che vi si esprime , e' solo l' aspetto esterno della «Fede» di ricevere le cose richieste; e' solo la maschera della convinzione che esse ci verranno date. Ma la preghiera si rivolge a Dio. Quindi, al di sotto della sua forma esterna, essa e' la convinzione che Dio donerà ciò che l'uomo desidera. Anche per Gesù , infatti, una «Volontà» che voglia ottenere indipendentemente da Dio e' destinata al fallimento. Dunque ogni «Volontà» deve essere una «Preghiera» rivolta a Dio. 
Quindi deve essere la convinzione che Dio concederà quel che gli si chiede. Che non potrà mai essere in contrasto con la «Volontà» di Dio. La «Volontà» di Dio e' fatta: questo e' appunto ciò di cui e' innanzitutto convinto chi «Prega» autenticamente. E la pura convinzione che accadano certi eventi , e propriamente che Dio li faccia accadere, quando si ritiene che siano compatibili con la sua «Volontà» , e' l'unica condizione perché essi accadano. Anche quando perdona le offese, Ama i propri nemici, miete il grano e attinge l' acqua, la «Volontà» che ha Fede e' essenzialmente e unicamente la convinzione che Dio concede all'uomo certi eventi: il Perdono, l' Amore, il Grano, l' Acqua. Se l'uomo e' convinto che tali eventi gli accadano (ed e' più difficile perdonare e amare che smuovere le montagne), essi accadranno. Un Paradosso, si dirà : tutt' al più un' iperbole, una metafora. Come e' possibile che le montagne si smuovano, solo perché l'uomo e' convinto che si smuoveranno? Eppure questo discorso di Gesù non può essere liquidato così alla svelta. Anzi esso indica ciò che accade in ogni azione e in ogni decisione che credono di saper realizzare ciò che esse vogliono. 
La cosiddetta «Forza della Volontà» e' appunto, una maschera, al di sotto della quale non c' e' che la «Fede», cioè la convinzione che qualcosa abbia ad accadere. L' uomo non produce (ma nemmeno un Dio può produrre): Prevede , con gli occhi della «Fede». Per chi, come Gesù , crede in Dio, la sua «Volontà» e' , propriamente, la «Fede» che, a far accadere le cose, sia la forza di Dio. Per gli altri, la loro «Volontà» e' , propriamente, la «Fede» di possedere la forza che le fa accadere. Certamente, tale «Fede», come ogni «Fede», non ha «Verità» . Ma, quando essa accade (ad esempio quando accade la convinzione che il grano sarà mietuto e l' acqua attinta) essa e' seguita a volte da eventi, nei quali si crede di aver ottenuto quanto ci si era proposti di realizzare. Ci si illude di aver trasformato l'Essere delle cose; e su questa illusione e' fondato tutto ciò che viene chiamato «Potenza», «Successo», «Vittoria», «Dominio del Mondo».

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