«I veri amici vedono i tuoi errori e ti avvertono. I falsi amici vedono i tuoi errori e li
fanno notare agli altri».
È un'amara esperienza che un po' tutti nella vita
abbiamo provato ma che, purtroppo, talvolta anche noi abbiamo praticato nei
confronti degli amici. Lo scrittore americano Mark Twain, nel romanzo Seguendo
l'Equatore (1897), proponeva un'altra possibilità, ugualmente aspra: «Ci vogliono il tuo nemico e il tuo amico
insieme per colpirti al cuore: il primo per calunniarti, il secondo per
venirtelo a dire». S'intrecciano tanti elementi nel rapporto di amicizia:
la sincerità ma anche la delicatezza, la verità ma anche l'affetto, la
confidenza ma anche il rispetto.
È per
questo che è facile avere compagni, sodali (di studi, di collegio, di
attività ecc.), confratelli, alleati, simpatizzanti, sostenitori, ma è
difficile avere amici nel senso pieno del termine. E, quando si ha la fortuna
di incontrare una simile presenza nella vita, è necessario coltivarla, curarla,
tutelarla perché - come tutte le realtà autentiche - essa è delicata e può
incrinarsi, ferirsi e dissolversi.
Non per nulla è già la Bibbia a ricordarci
che avere un amico è come possedere un tesoro: «Per un amico fedele non c'è prezzo, non c'è peso per il suo valore»
(Siracide 6, 15). L'amicizia è, infatti, un prezioso tessuto di familiarità,
affinità, intimità, affiatamento, affetto, simpatia, stima, benevolenza, pace,
confidenza.
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