venerdì 21 giugno 2013

CAPITALISMO , EFFICIENZA E SOLIDARIETA'



La Destra italiana dichiara oggi di mirare all' Efficienza e alla Solidarietà (affrontare, ad esempio, il problema dell' Occupazione). Ma questo e' anche l' intento delle Sinistre e dei Cattolici. L' unione di Efficienza e di Solidarietà e' uno dei temi centrali della Dottrina Sociale della Chiesa. E la Confindustria parla della circolarità virtuosa che deve alimentare questi due fattori. Per quasi tutti, l' Efficienza coincide con la forma capitalistica della produzione della ricchezza. Ma non è così .
La differenza e' data dal posto che si assegna all' Efficienza e alla Solidarietà . Si può promuovere la Solidarietà per realizzare l' Efficienza e, viceversa, ci si può servire dell' Efficienza per realizzare la Solidarietà. Due atteggiamenti molto diversi, anzi, opposti. Si illudono quanti credono che la produzione economica e' quello che e', indipendentemente dalle intenzioni dei produttori. Essi confondono lo scopo oggettivo di un' azione con le intenzioni soggettive di chi agisce , che possono convergere o divergere da tale scopo. Ad esempio un industriale può servirsi dei propri guadagni per divertirsi. Il divertimento può stare in cima ai suoi pensieri; ma non e' lo scopo oggettivo della sua attività economica, perché uno scopo siffatto e' quello che determina il modo in cui sono organizzati i mezzi per realizzarlo, e a determinare l' attività imprenditoriale non e' la Volontà di divertirsi, ma e' la Volontà di incrementare il Profitto, ossia e' l' Efficienza. Quando invece lo scopo oggettivo che determina l' attività economica non e' l' Efficienza, ma la Solidarietà , l'attività economica non e' più attività capitalistica .


















C' e' dunque una profonda contrapposizione tra il Capitalismo, che vuole la Solidarietà per realizzare l' Efficienza, e le Sinistre e la Chiesa che vogliono l' Efficienza per realizzare la Solidarietà. Si sarebbe miopi se si dicesse che, dopotutto, entrambi gli schieramenti vogliono sia la Solidarietà sia l' Efficienza. Inoltre va tenuto presente che il Capitalismo e il Mercato sono stati quasi sempre vincolati da regole sociali, politiche, religiose, morali, e quindi non e' quasi mai esistito un Capitalismo che persegua al di fuori di ogni limite l'Efficienza e l'incremento del Profitto. E dunque sembra che il Capitalismo non possa essere ridotto alla sola Efficienza. Ma c' e' miopia anche in questa conclusione. Perché, in ogni sua forma, un'azione non può limitare e vincolare se stessa, contraddire la propria essenza. Chi vuol liberarsi dalla sofferenza non vuol farlo sino a un certo punto e non oltre. La liberazione dalla sofferenza non vuole vincolare se stessa, anzi vuol essere sempre più libera da ogni vincolo che le impedisca di vincere la sofferenza. Così, la Volontà che ci sia giustizia, che venga il regno di Dio, che l' uomo sia padrone della natura, che si realizzi la bontà, la bellezza, l'amore. Ogni azione vuole render sempre più reale il proprio scopo, al di là di ogni limite e vincolo. E appunto questo vuole anche la forma di azione economica che mira all' Efficienza e all' incremento del Profitto.
E come la Volontà di liberarsi dalla sofferenza non e' definita dai vincoli a cui essa e' sottoposta e che essa intende anzi superare, così il Capitalismo non e' definito dai vincoli e dai limiti a cui esso e' stato sottoposto lungo la sua storia, ma e' definito dal suo scopo, cioè dalla Volontà di Efficienza e di Profitto. La Solidarietà non entra dunque nella definizione di Capitalismo. Certo, si può dire di volere una società in cui Efficienza e Solidarietà si limitino a vicenda e che in linea di principio tronchi la Volontà di entrambe di porsi come scopo primario dell'azione sociale. Ma in questo tipo di società il Capitalismo non circolerebbe virtuosamente con la Solidarietà, ma, semplicemente, non esisterebbe più perché avrebbe rinunciato al proprio scopo primario: Il Profitto e basta .

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