lunedì 18 marzo 2013

IL NATO DI DONNA




Alla luce di quanto gli studi clinici sono venuti accertando nel corso di questo secolo in cui la Cultura del Bambino ha fatto straordinari passi in avanti , oggi noi abbiamo la consapevolezza , non goduta in epoche precedenti , che «l' Ente Biologico» il quale si forma nel grembo materno «Non è un Essere Umano» : ma solo un Essere Umano in «Potenza», che, una volta nato, Non diventa Uomo Spontaneamente, come una mela matura sull' albero, ma lo diventa solo in determinate condizioni Socio-Culturali (Vedi inoltre Post. sett. 2014 in merito all' Embrione, ipotesi e verità).

Uomini Non si Nasce: ma lo si può diventare attraverso un Processo arduo e delicato che si svolge con particolare pregnanza negli anni evolutivi, a partire dalle prime ore di vita all'Età della discrezione.
Per le sorti dell' Individuo, il decorso di questo periodo, segnato dagli scambi con le figure parentali e con l' ambiente, è quello che decide se l' ex «Embrione» arriverà al grado umano o no: se, cioè, sarà in grado di attuare le Potenzialità Intellettive e Emotive cui l' hanno predisposto l' Evoluzione della Specie, o se, dal punto di vista umano, egli equivarrà ad un tentativo non riuscito.

Ciò che rende ancor più stringente l' importanza risolutiva del periodo di formazione, ossia di Trasformazione in Essere Umano del Nato di Donna, è che esso è programmato per acquisire le esperienze formative essenziali in tempi prestabiliti, scaduti i quali le sue capacità di apprendimento scendono verso zero.

Valgono gli esempi dei bambini allevati dai lupi che ritornano nel seno degli uomini dopo una certa età non imparano mai più a parlare; o quello dei «bambini Autistici» i quali, privati dell'Identità Affettiva che deriva da un normale rapporto con i genitori o chi per loro, perché fatti passare di mani in mani estranee, non sono più idonei a provare Interesse per gli altri, per quanti sforzi questi facciano nel tentativo di accendere in loro qualche scintilla di Affettività.
Sono si vivi, ma dal punto di vista dei legami Emotivi è come fossero morti.

Il fatto è che L' Uomo è un animale sui generis: un Animale Culturale. E' cioè un intreccio di Natura e Cultura in cui ciò che lo diversifica dalle altre creature terrestri è essenzialmente l'Evoluzione Simbolica nel «Senso» più ampio di questa parola.
Senza questo intervento Socio-Culturale, fatto di Educazione e Stimolazione Materiale e Psichica , il Nato di Donna rimane un Essere Biologico. Non un Essere Umano a pieno titolo ma piuttosto un fallimento di Essere Umano.

L' Umanità si è concepita sempre come un tutto organico , e le società che la costituivano erano dominate dall'idea, che poi era il solo fine storico concreto, della Sopravvivenza della Specie, in un Darwinismo ove la Legge della Selezione Naturale era quella valida; se il fine è la Sopravvivenza del Gruppo come tale, se la salute del gruppo è un Assoluto, tutto quello che accade al suo interno è accidentale se non riferito alla sopravvivenza .

Pertanto la Situazione Servile , l' Oppressione dello Schiavo , Le Guerre , la Sopraffazione , l' Omicidio , hanno «Senso» o Non hanno «Senso» soltanto in funzione di questa sussistenza nel Tempo.

Il Cristianesimo ha sconvolto una simile Concezione Naturale dell'Umanità perché ha attribuito a ciascuno un Destino Personale che entrava necessariamente in contraddizione con la Logica della Sopravvivenza del Gruppo e della Specie .
Nello stesso tempo, con la promessa dell' Immortalità dell'Anima e la Resurrezione dei Corpi, attribuiva una dignità personale che è rimasta temporaneamente soffocata, ma che ha costituito il vero problema della storia del Cristianesimo.
Cioè, se è vero che il Gruppo deve Sopravvivere, questo deve avvenire con tutti gli uomini che lo compongono e solo il Sacrificio Volontariamente e Liberamente Scelto può, nel bisogno, interrompere il Destino Terreno di qualcuno.

L' uomo così deve essere realizzato, perché solo così si realizza Divinamente anche il Gruppo, il quale Non può ridursi ad una conservazione meramente Biologica della Specie Umana. Una Civiltà Umanistica deve dunque volgere attenzione al Destino Terreno concreto di ogni Uomo e non dell'Uomo in generale.

In Sostanza , se si definisce classicamente l'Uomo come Ente Intelligente e Libero non si dice praticamente Nulla , perché l'Atto dell' Intelligere è una scelta personale concreta nella Libertà che o si realizza o non si realizza.
La Definizione Non fa Essere l'Umanità diversa, non la fa essere Intelligente e Libera, perché l' Uomo Non è Intelligente e Libero, ma Diventa Intelligente e Libero, anche se Nasce con la possibilità di Esserlo.



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