venerdì 15 marzo 2013

GESU' E IL POTERE POLITICO: LA TENTAZIONE PIU' FORTE


Il racconto delle «Tentazioni» di Gesù è costruito da Matteo su una Triplice Tentazione Diabolica a cui risponde , in contrappunto , una Triplice citazione della Bibbia da parte di Gesù ( Stà Scritto ) .

Il Tentatore , infatti , fa balenare davanti al Cristo «Tre» forme di Messianismo .

La Prima Tentazione , quella delle Pietre , che diventano Pani , potremmo definirla «Terrenista» legata alla Materialità delle cose .

La Seconda forma di Messianismo simboleggiata dal Tentatore nel Volo nel Pinnacolo potremmo definirla «Taumaturgica» . E' quella di una Religione Magica , Pubblicitaria , da stella dello spettacolo sacro . Essa umilia la vera Fede che , pur non essendo assurda , è Rischio , è Libertà , è un Fidarsi della Parola Divina .

Ed ecco in crescendo , la Terza ,  la Tentazione più forte , quella del «Messianismo Politico» .
E' la Religione del Potere e del Benessere , un' Idolatria implacabile che dal suo Fedele esige una Totalità assoluta di Dedizione , simile a quella che lega il Fedele autentico al Dio Vivo e Vero .

Gesù Non si compromette col Potere Politico , il suo Non è un Progetto di Dominio e di Possesso ma di «Amore e di Donazione» .

È indubbio che la «Tentazione» sia stata un’esperienza storica reale narrata da Cristo stesso, perché difficilmente la comunità cristiana delle origini avrebbe inventato un simile episodio che vedeva il suo Signore alla mercé del Diavolo che lo provocava. Gesù stesso probabilmente ha raccontato questa vicenda traumatica forse evocando «tre» luoghi diversi in cui egli la visse. In essa la «Tentazione» si configurava come la proposta di imboccare «vie alternative» per la sua missione messianica rispetto a quella che il Padre gli aveva assegnato: la strada di un messianismo puramente «Sociale» (i pani) o «Taumaturgico» (il prodigio della caduta dal pinnacolo del tempio rimanendo illeso) o «Politico» (i regni della terra).

Certo è che la narrazione crea sorpresa, perché Satana sembra esercitare un certo potere su Gesù, ma questo elemento sorprende di meno, se si riconduce la «Tentazione» al suo significato primario. Essa è come una messa in opera della «Libertà umana», della sua capacità di decisione, di scelta, di «Volontà». Ora, si deve ribadire con forza che l’umanità di Gesù non è una vaga somiglianza a noi ma è una realtà genuina, e quindi deve comprendere il rischio della «Libertà» che è specifico della creatura umana. Come Adamo è sotto l’albero della conoscenza del «Bene e del Male«, cioè sotto l’albero della «Scelta Morale Libera», sottoposto allo stimolo tentatore del serpente diabolico, così anche Gesù, vero uomo, è davanti a una «Libera» opzione che riguarda la sua missione.


Egli, però, a differenza di Adamo, fondandosi sulla parola di Dio, che cita nelle sue risposte al «Demonio» in una specie di dibattito teologico (anche il Diavolo usa riferimenti a testi biblici), sceglie di aderire al progetto divino in maniera totale, rigettando le alternative sataniche. Emerge, in tal modo, la figura non solo del nuovo e perfetto «Uomo-Adamo», ma anche quella del nuovo «Israele» che, diversamente dal popolo ebraico in marcia nel deserto, non cade nella rete diabolica della «Tentazione» e diviene, così, un esempio per noi, uomini e donne, spesso coinvolti e travolti dalle prove morali. La persona di Cristo, infatti, si erge alla fine come colui che ha resistito al «Demonio» con vigore e serenità, rimanendo fedele alla volontà del Padre celeste, «ed ecco, degli angeli gli si avvicinarono e lo servivano» (Matteo 4,11).





    

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