mercoledì 13 marzo 2013

CRONISTORIA DELL' INQUINAMENTO

L' Inquinamento Atmosferico è cominciato col Fuoco .
E lunga è anche la storia delle proteste e delle battaglie ecologiche .
Ma soltanto adesso la situazione ha raggiunto il punto critico .

Si legge sul giornale: 1990 fuga da Milano. E' uno dei tanti titoli che hanno segnalato l' emergenza SMOG della metropoli lombarda, indicata addirittura come la città più inquinata del pianeta. Nel giro d'un anno, per più di 100 giorni, ha visto superare i livelli di guardia dell'Anidride Solforosa, del Biossido d'Azoto e dell'Ossido di Carbonio. Si è avvicinata più volte alla seconda soglia di allarme, quella che in altre città del mondo blocca istantaneamente traffico, scuole, uffici, rappresentando un gravissimo rischio per la salute. E' l'amara cronaca d'oggi. E' il problema di domani . Eppure ha scandito, nei secoli, la vicenda dell'uomo .

Non era stata ancora scoperta la composizione dell'aria ( l'ossigeno fu individuato dall'Inglese JOSEPH PRIESTLEY nel 1774 ) che gli uomini si trovarono ad affrontare un inquinamento atmosferico già massiccio .
Nel 1700 Londra era avvolta dai Fumi di Carbone che minavano i polmoni della gente ed i chimici tentavano ancora di capire quali effetti provocasse nell'aria la combustione, il cui fenomeno fu interpretato esattamente soltanto verso la fine del secolo da ANTOINE LAVOISIER.

Del resto l'Inquinamento ha avuto inizio con l'uso abituale del Fuoco.
I nostri predecessori bruciavano di tutto: dalle ossa agli escrementi, finché si giunse all'invenzione della Carbonella. Fonte a sua volta, però, di veleni, perché sviluppa Ossido di Carbonio.
Il venefico Gas, scoperto dallo stesso Priestley nel 1799, ha seminato morte nelle poche areate sale di castelli e palazzi per centinaia di anni.
D'altra parte il Carbone, noto fin dall'antichità, ancora nel MedioEvo e nel Rinascimento veniva considerato altamente pericoloso.

Nei secoli XIII e XIV furono emessi da sovrani di vari paesi europei editti contro l' impiego del carbone che, bruciando, avrebbe Ammorbato l'Aria.
ENRICO V istituì una speciale commissione con l'incarico di sorvegliare i movimenti di Carbone nella città di Londra.
Col regno di ELISABETTA I, nel XVI secolo, iniziando a pieno ritmo l' industrializzazione del paese, tutti i divieti furono annullati e Londra venne letteralmente immersa nel Fumo. 
Dalle case, dalle raffinerie di zucchero, dalle fabbriche di birra e di sapone, dalle fornaci, salivano al cielo nuvole plumbee di fumo puzzolente.

In Francia, di fronte all'evidente pericolosità dei fumi industriali, il 7 Luglio 1802 si istituì il Consiglio di Salubrità del Dipartimento della Senna, un organismo permanente di controllo .
Due anni dopo fu fatta una classificazione degli stabilimenti pericolosi alla salute.

Nel 1806, un'ordinanza impose a coloro che volessero aprire una Fabbrica una Dichiarazione preventiva e un deposito del progetto.
Creavano maggior allarme le fabbriche che emettevano cattivi odori, quali quelle di Colla e di Blu di Prussia ( Colorifici ).
Ma l' opinione pubblica protestava sempre più sovente anche per la presenza di Industrie Produttrici di Sali di Piombo, Ammoniaca, Soda e comunque di stabilimenti in cui venivano impiegati metalli come il Piombo, il Rame e il Mercurio, tutti in forte aumento dall'inizio del secolo XIX .

Intorno alla metà dell'Ottocento in tutte le grandi città europee, assume sempre più consistenza una sensibilità dell'opinione pubblica in corrispondenza ad un brusco aumento dell'impiego del Carbon Fossile, con il moltiplicarsi delle Fonderie e l' adozione del'Illuminazione a Gas .
Particolare ansietà era suscitata dal diffondersi delle Malattie Respiratorie, ( Tisi ) , chiaramente in relazione alla presenza nell'aria di Ossidi di Carbonio e Azoto, di Piombo, Fluoro e Polveri varie, ossia all'Inquinamento Atmosferico vero e proprio.

Migliaia di Londinesi morirono nel 1872 a causa di una micidiale combinazione di Nebbia persistente e Fumo. Sorsero in quell'occasione dei Comitati Antifumo, ma poi ....... si cominciò a dare la colpa al Tempo. Epidemie di infezione Respiratorie durante periodi particolarmente nebbiosi confondevano le idee ai medici del tempo che non avevano alcuna certezza sulla nocività dei gas sprigionati da industrie ed abitazioni.
Basti pensare che solo nel 1895 compare il termine Ecologia, nel titolo di un trattato di GeoBotamica  generale scritto da EUGEN WARMING.

Il più grande disastro da Inquinamento che si ricordi risale comunque al 1952 quando, in quattro giorni, a Londra, morirono per gravi disturbi respiratori quattromila persone.
Tutto iniziò un giovedì mattina, il 4 Dicembre. La Nebbia Nera si era alzata così fitta che gli Autobus andavano a 3 km all' ora, con il controllore che a piedi dinnanzi al mezzo, faceva strada.
La Nebbia penetrò persino nei teatri e nei cinema, costringendo a sospendere gli spettacoli.
Molta gente non riusciva a ritrovare la strada di casa, vagando per ore.
Il venerdì, divenne impossibile circolare. Intanto la Nebbia da grigia si era fatta marrone.
Il sabato mattina, tutti i medici della città erano mobilitati, gli ospedali pieni di gente che stava male, i telefoni bloccati dagli stessi medici che, non potendo uscire di casa, davano istruzioni.
La cosa rischiò di ripetersi dieci anni dopo e solo un improvviso cambiamento delle condizioni atmosferiche ( alzatosi provvidenzialmente il vento, lo Smog fu spinto verso il mare, ) impedì che si ripetesse il disastro.

Alla fine d' Agosto del 1955, a Los Angeles, dove venne registrata una temperatura di 38° C per più di una settimana, lo Smog si concentrò a tal punto che la gente era ossessionata da una continua Lacrimazione agli occhi mentre l'indice dei decessi salì di scatto.
Nonostante i giornali pubblicassero una serie di articoli antiallarmistici, non si poterono negare i gravissimi effetti dello Smog sulla salute.

Il terribile Ossido di Carbonio, che combinandosi con l'Emoglobina del Sangue blocca il trasporto di ossigeno con danni gravi a chi soffre di difficoltà respiratorie, ai cardiopatici, agli anemici, ai feti, già nel 1975 era stato quantificato nell'atmosfera in circa 18 miliardi di tonnellate ogni anno.


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